Manifesti inneggianti al Duce davanti alla Casa della Memoria. Il Campidoglio: “Becera provocazione”

“Stamattina un’organizzazione neofascista ha appeso davanti alla Casa della Memoria e della Storia a Roma due manifesti con l’immagine di Benito Mussolini e bizzarre teorie offensive dell’antifascismo, della storia e dell’intelligenza umana. Condannando fortemente l’episodio desidero esprimere un sincero ringraziamento alle associazioni che, giorno dopo giorno, curano la Memoria e l’Antifascismo. Proprio tali rigurgiti sgrammaticati testimoniano quanto sia necessario il loro lavoro. Viva la Resistenza, i Partigiani e l’Antifascismo, sempre”. Così in una nota Andrea Catarci, assessore al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la città dei 15 minuti.
Manifesti affissi davanti alla Casa della memoria
I manifesti sono stati affissi nel giorno dell’anniversario di piazzale Loreto, a Milano, quando il cadavere del Duce venne esposto insieme a quello di Claretta Petacci e di altri 19 esponenti del Partito Nazionale Fascista.

La nota dal Campidoglio e la protesta dell’Anpi
“Roma non accetta rigurgiti neofascisti. L’affissione dei manifesti inneggianti al fascismo davanti alla Casa della Memoria e della Storia è una becera provocazione di chi cerca di riportare l’Italia indietro di 80 anni. Il fascismo e Mussolini sono stati già sconfitti, prima dai Partigiani e poi dalla storia stessa”. Così, in una nota, l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi.
“Lo abbiamo ricordato – prosegue Zevi – proprio pochi giorni fa, il 25 aprile, in tutte le piazze italiane: l’Antifascismo è nella nostra Costituzione, è un valore sempre attuale a cui nessuno di noi rinuncerà mai. Confido nella scuola e nella formazione pubblica perché gli autori della provocazione possano partecipare ad un corso accelerato di storia”.
Dura la protesta anche dell’Anpi Roma e di alcune associazioni antifasciste. “I fascisti hanno lasciato due manifesti all’entrata della Casa della Memoria e della Storia con l’effige del criminale Mussolini con una frase astrusa sull’antifascismo che sarebbe garanzia per mantenere asserviti gli europei a fantomatici padroni”. “Il nazifascismo è un crimine e propagandarne simboli, effigi e “idee” è un reato punito dalle leggi in vigore”, continuano Anpi Roma e le associazioni antifasciste chiedendo alle autorità di intervenire.