Mantovano smentisce Renzi: “Il governo non ha mai autorizzato intercettazioni a politici o giornalisti”

“Dal momento dell’insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti”. E’ quanto dichiara il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, autorità delegata ai servizi segreti, in merito alla denuncia di Matteo Renzi, sull’ipotesi che politici e giornalisti siano intercettati dalle strutture di intelligence. Uno scenario che, “se vero, sarebbe gravissimo – sottolinea Mantovano -“, assicurando che “l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico”. Il sottosegretario ha “comunicato al presidente del Copasir senatore Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità”.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio replica a Renzi
“L’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento – spiega Mantovano – è dimostrata dal fatto che esso ha fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma che tutela con maggior efficacia: 1.la segretezza delle informazioni acquisite nel corso delle attività; 2.la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie”. “In particolare, a seguito di tale mutamento normativo, è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. c.p.p.). Risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il verbale sintetico e i supporti mobili utilizzati, ma anche i contenuti intercettati.

Questo governo attento a evitare usi impropri
Sono stati poi ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale. Si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull’acquisizione dei dati esterni, con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale”.
“In base alla legge n. 124/2007, l’Autorità delegata – ricorda Mantovano – è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici.
Analisi puntuale e rigorosa delle richieste
A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale”. “Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione.
Mantovano pronto a fornire al Copasir ogni ragguaglio
“Poiché il senatore Matteo Renzi evoca uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo, l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico. Per quanto di mia competenza, ho già comunicato al presidente del Copasir senatore Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità”, conclude.