Mara Carfagna ormai parla come la Boldrini: “Con il Mattarella bis è finita l’era del populismo”

Mara Carfagna Mattarella

“Non so se questa coalizione e’ finita. E’ finita l’illusione di governarla dettando la linea politica sui social e confrontandosi piu’ con i follower che con dirigenti e parlamentari”. Lo afferma il ministro per il Sud, Mara Carfagna, commentando sulla “Repubblica” il giudizio tranchant della presidente di Fdi, Giorgia Meloni, secondo la quale dopo la partita del Quirinale il centrodestra va ricostruito dalle fondamenta.

Mara Carfagna sempre più lontana da Salvini e Meloni: “Il centrodestra ha fallito”

“In questi giorni – prosegue Mara Carfagna – abbiamo vissuto l’esito della gara per la leadership fra Salvini e Meloni. Una competizione che disintegra il centrodestra”, afferma. Con questa fase politica che si è chiusa con la rielezione di Mattarella “l’era del populismo e’ finita” e per i centrodestra “e’ stata una prova di maturità’ fallita” non essere riusciti a presentare un candidato d’area che potesse competere.

“Il bis di Mattarella è la soluzione ideale”

La rielezione di Sergio Mattarella – dice la ministra Mara Carfagna – è certamente l’approdo ideale per il Paese, prima che per i partiti. Consente la continuità dell’azione di governo in una fase drammatica: stiamo lottando ancora contro la pandemia, dobbiamo mettere a terra i progetti del Pnrr e e abbiamo il dovere di non perdere il vantaggio acquisito nella ripresa economica. Mattarella, inoltre, garantisce il dialogo con l’Europa e allontana lo spettro di una soluzione improvvisata, caotica, che poteva compromettere la stabilità e condurre a elezioni anticipate». Riconoscerei anche, prosegue l’esponente berlusconiana, «i meriti di Draghi, che ha svolto un ruolo decisivo negli ultimi passaggi della crisi». Il ritorno a Mattarella, dopo tanti tentativi a vuoto, è stato un fallimento della politica o dei leader? «Sono stati commessi molti errori in questo percorso: li ha fatti il centrodestra come il centrosinistra. Penso che il vero vulnus di questa elezione – e dell’intera legislatura – stia dentro la cultura politica di chi pensa di risolvere i problemi con i blitz». Allude alla candidatura di Elisabetta Belloni? «Qualcuno voleva usarla per accreditarsi come kingmaker: inqualificabile dare il nome di uno dei più stimati alti funzionari pubblici in pasto ai media». E ogni riferimento a Salvini non è puramente casuale,