Marcia indietro della Francia sulle offese all’Italia. Adesso si attendono le scuse formali

La Francia prova a smorzare la polemica innescata dalle parole del ministro dell’Interno Darmanin sulla questione clandestini. Secondo il portavoce del governo di Parigi Olivier Véran, “non c’era alcuna volontà di ostracizzare in alcun modo l’Italia e rassicuro gli italiani che ci stanno guardando”. “Continuiamo a lavorare con gli italiani”, ha detto il portavoce ripreso dal Dernières Nouvelles d’Alsace. “Gli italiani… ci discutiamo, amano la politica, si assumono le scelte che fanno e vogliono essere lasciati liberi di farlo”, ha spiegato, “e questo è un bene, perché non abbiamo intenzione di fare diversamente”. Il portavoce ha inoltre ricordato che la l’Italia “accoglie la maggior parte barconi” di migranti, e “quindi lavoriamo sistematicamente con gli italiani secondo le regole di ridistribuzione”.
Dalla Francia un errore molto grave

Tajani: non accetto offese alla mia patria
Ieri Gérald Darmanin aveva affermato che il primo ministro italiano Giorgia Meloni “non è stata in grado di risolvere le questioni migratorie per le quali è stata eletta”. Immediatamente Tajani, che avrebbe dovuto avere nella stessa serata a Parigi un incontro con la sua omologa Catherine Colonna, aveva annullato la visita, giudicando “inaccettabili” simili affermazioni. “Ho annullato la visita in Francia perché sono ministro degli Esteri della Repubblica italiana. Non accetto come rappresentante degli italiani che la mia nazione venga offesa senza alcun motivo”. Il capo della diplomazia italiana spiega che “poi ci saranno atti riparatori. Io mi auguro che la Francia prenda le distanze da quanto successo. Il comunicato non era sufficiente, era molto tiepido, si capiva il disappunto del governo francese ma le offese sono state forti e gravi”.
La questione clandestini non può essere risolta da un solo Stato
L’intervento della Francia sul tema migranti “mi ha fatto male, era privo di senso e non rispondeva alla verità, perché l’Italia sta facendo il possibile per affrontare la questione migratoria, che non può essere risolta da un solo Paese”. Quello dei migranti, ha rimarcato Tajani, “non può essere un problema che risolve l’Italia”. Per il titolare della Farnesina “serve un’azione europea, serve addirittura l’azione dell’Onu – ha spiegato – e la rotta non è solo mediterranea, c’è anche quella balcanica”. La Commissione Europea “invita gli Stati membri a dialogare in modo costruttivo sulle questioni relative alle migrazioni”, dice il portavoce capo dell’esecutivo Ue Eric Mamer. “Sono questioni che riguardano tutti gli Stati membri, sulle quali la Commissione ha fatto delle proposte molto concrete dal punto di vista legislativo”.