Poveri operai, salvi da Calenda ma non da Schlein (video)

Operai Schlein

Sono stati eroici quegli operai che hanno voltato le spalle a Carlo Calenda, ma la Schlein proprio no, non la capivano nemmeno loro.

A Crevalcore, alla Magneti Marelli, si rischiano i posti di lavoro veri e c’è una passerella di politici di sinistra pronti a giurare – e spergiurare – che i licenziamenti non passeranno. Ad ascoltarli, nel caso della Schlein, i lavoratori sono sempre di meno. E con Calenda non ci parlano proprio. Se ne vanno.

Gli operai davanti alla Schlein …

Attenzione, non è una vicenda da derubricare come minore. Calenda e Schlein vorrebbero un giorno governare insieme il nostro Paese, ma la credibilità di entrambi è sempre più ridotta ad un lumicino. E sono portatori di progetti talmente diversi che diverse sono le reazioni di chi vorrebbero come ti interlocutori. E dire che sul salario minimo si dicevano pronti a rappresentare “unitariamente” il mondo del lavoro. Le solite chiacchiere.

Il video qui sotto è istruttivo e testimonia anche che la Schlein ha un serio problema di linguaggio, di farsi capire. Le facce degli operai – pochi – che la ascoltavano assolutamente eloquenti.

A che serve mettere insieme un minestrone di politichese di fronte a chi rischia di non poter più mettere insieme il pranzo con la cena? L’idea della testa vuota a capo del Pd fa sempre più proseliti e non è solo una fissazione sorprendente di Lilli Gruber.

È l’effetto supercazzola

L’effetto supercazzola ormai è penetrato nella mente di chiunque si trovi ad ascoltare Elly Schlein, sia in televisione, in piazza o in un qualunque centro sociale. La giovane segretaria del Pd pare sempre più un esperimento fallito e ben difficilmente potrà risollevare le sorti dell’opposizione.

Davanti a se’ aveva operai, non gli studenti della Bocconi, e neppure un sinedrio di ricchi signori pronti ad ansimare “ma che brava questa nuova leader”. Le possono andare appresso solo quelli che non hanno problemi veri. Ma la vita reale è altra roba.