Marilyn Gallo: “Se fossi al posto della Raggi? Andrei prima a Lourdes”

Si chiama Marilyn Gallo e sembra uscita da un film degli anni ’50. La giovane attrice pontina ha già all’attivo la partecipazione a film come Loro di Paolo Sorrentino l’ultima pellicola di Antonio Albanese, Cetto c’è di Giulio Manfredonia. Ma vanta esperienze importanti in tv e a teatro. Ha voluto raccontarsi intanto a 7Colli nella rubrica 7Bellezze, svelando  sogni, ambizioni ed emozioni di una aspirante diva.

Marylin Gallo
Con Max Tortora nella sit com Piloti

Arrivi dal Sud Pontino. come vivi il rapporto con la Capitale e con i romani?

Amo profondamente Roma.Vengo da un piccolo paese della provincia di Latina e sono attaccatissima al mio paese e alle mie radici e mai avrei immaginato di trovare un altro luogo che sentissi familiare, che mi facesse sentire un po’ come a casa mia.  Amo quella romanità  bella, attaccata alle tradizioni e ai valori, quella romanità semplice e genuina che profuma di carbonara e di gricia perché anche io sono esattamente così, una persona semplice e genuina.

 

Che esperienza è stata lavorare con un regista premio Oscar come Paolo Sorrentino?

Ho imparato molto come attrice, ma Sorrentino si è rivelato anche una ricca umanamente. Nel film “Loro” avevo un piccolo ruolo recitato, e diverse scene. Avevo anche una scena con Riccardo Scamarcio. Una scena molto interessante da un punto di vista attoriale ma non facile psicologicamente per me perché era una scena in cui il mio personaggio non riusciva a muoversi e a reagire a una violenza fisica, essendo catatonico e drogato.. E in quella scena non semplice Sorrentino mi è stato vicino e mi ha dato quella tranquillità necessaria per rendere al meglio la  fragilità e la vulnerabilità di quel personaggio. Grazie a lui  sono uscita molto più forte e arricchita come attrice.

Hai lavorato anche con Antonio Albanese. È così divertente anche fuori dal set?

È proprio una bella persona, cordiale, simpatica, alla mano. Come Sorrentino. Più sono grandi e più sono semplici! Lui è un grande attore. Ho imparato tanto come attrice già solo nell’osservarlo recitare. Avevamo una scena insieme molto divertente e comica ed è  stata una grande gioia per me lavorare con lui.

 

Se Marilyn Gallo fosse per un giorno al posto della sindaca Raggi?

Risolverei subito il problema delle buche delle strade, i bus che si incendiano. Ovviamnente anche il problema della spazzatura poi lo risolverei definitivamente, sistemerei l’agibilità delle  metro. Però prima andrei a Lourdes e chiederei il miracolo!

Come hai vissuto la pandemia e il periodo di quarantena? 

Durante la profonda solitudine della  quarantena mi sono conosciuta meglio. Ho fatto stravizi. Sono una buona forchtta, quindi mi sono scatenata. Per fortuna, ogni tanto uscivo  a buttare la spazzatura sennò mi mangiavo pure il frigo! Scherzi a parte, il lockdown è  stato un periodo tremendo per tutti noi. Io ho avuto, come tutti, paura,  angoscia  ma non tanto per me ma soprattutto per miei cari che erano lontani. Però a noi si chiedeva di stare solo chiusi tra le comodità di casa nostra per contenere il contagio. Il vero sacrificio è stato quello di tutti gli ospedali gli operatori sanitari  che hanno fatto un lavoro straordinario. Ma soprattutto è stato niente, rispetto al dramma di chi è stato contagiato e di chi ha perso i propri cari.