Mario Cerciello: ergastolo agli infami americani che lo uccisero

Mario Cerciello

Giustizia e anche odio per gli assassini di Mario Cerciello Rega. Temevamo una beffa alla sentenza di ieri, giunta a tardissima ora. Ma i due ergastoli agli americani assassini sono quelli che meritano gli accoltellatori di un servitore dello Stato.

Si’, li abbiamo odiati quei due, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, venuti da Oltreoceano a seminare lutto a casa nostra.

Finalmente giustizia per Mario Cerciello

E quando abbiamo sentito la sentenza dei giudici abbiamo urlato. Perché si sentiva finalmente la forza della giustizia per chi aveva trucidato un carabiniere per la cocaina. Chi ve l’ha insegnato questo modo di vivere?

Ci sono volute tredici ore di camera di consiglio della Corte d’assise per rendere giustizia a Mario Cerciello e a rendere meno sola la vedova, Rosa Maria Esilio, troppo presto lasciata drammaticamente dall’uomo che amava e aveva sposato.

Ora ci saranno i successivi gradi di giudizio e chissà che cosa si inventeranno gli americani. Ma intanto quei due restano in carcere a riflettere su come si sono rovinati per aver ammazzato come un vitello quel povero militare che faceva il suo dovere.

Condanna all’ergastolo per i due americani

Fine pena mai, come è giusto che sia quando compi un gesto così orrendo. E sono da ammirare con grande compostezza le lacrime versate da quella giovane moglie al momento della sentenza, il suo abbraccio con il cognato Paolo, fratello della vittima di un delitto immondo.

Quei due assassini – perché questo sono – non meritano attenuanti. E ci auguriamo velocità anche in appello e in Cassazione. Così come speriamo che stavolta non ci sia la processione in cella, come accadde sciaguratamente con l’ex sottosegretario Ivan Scalfarotto, che fece indignare larga parte d’Italia con la sua incursione in carcere “per andare a trovare i due detenuti”.

Carcere a vita perché per loro la droga era più importante dell’esistenza del nemico che avevano di fronte. Mai più, mai più, diciamo tutti, a giurare su un mondo che deve davvero cambiare!