Pessimi quei segnali di Draghi: “Faccia i nomi”, dice Salvini

Ormai pure Mario Draghi ha perso le staffe, manda segnali, sembra triste per la fine prossima della sua stagione.
Non si spiega altrimenti quella serie di messaggi – davvero brutti – che ha lanciato nella sua ultima conferenza stampa.

Da Draghi segnali di vendetta
Neppure nel momento in cui si appura che nulla da Mosca è arrivato alla Lega dopo una vigliacca campagna di stampa anti Salvini, rinuncia alla sua polemica inutile. Non serviva proprio quel modo di comunicare inutilmente vendicativo. Ma alla prosopopea nessuni può mettere un freno.
E fa bene il leader leghista a pretendere verità dal premier. I segnali di Draghi sono inammissibili.
“Se Draghi sa, parli”. È netto e amareggiato Matteo Salvini, che pure al governo del banchiere ha pagato un enorme tributo di consensi. Ma se il premier dice che c’è gente che è pagata e corrotta dai russi, ha anche il dovere di fare nomi e cognomi. Senza nascondersi dietro le indiscrezioni che fa girare sui media.
Salvini pretende lealtà dal premier
Salvini ha detto la sua in tv, a Zona Bianca, alla luce del sole: “Io ho fatto il ministro dell’Interno, ho combattuto mafiosi, ho abbattuto le case dei Casamonica: se Draghi in conferenza dice di sapere che ci sono politici, giornalisti italiani corrotti, deve andare fino in fondo. Che figura ci fa l’Italia se il Presidente del Consiglio dice che ci sono personaggi della politica e della stampa corrotti? Faccia i nomi”.
Ma probabilmente non li conosce neppure Draghi, che aveva solo bisogno di far sapere di essere il più furbetto di tutti. È una conclusione davvero deprimente di un mandato di governo che era cominciato con ben altri auspici. Ma non sempre ci si può aspettare lealtà.
E ora che il suo governo finisce per davvero, Draghi si vendica. È davvero incredibile come un personaggio del genere possa permettersi simili licenze. Finisca subito questa orrenda stagione dei tecnici al governo dell’Italia.