Marocchinate “alleate”: minacce di morte contro chi racconta la storia

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Marocchinate ancora di triste attualità. Dopo oltre 75 anni, c’è ancora chi difende gli assassini e stupratori marocchini “alleati” che devastarono la Ciociaria ma non solo durante la guerra. Ancora minacce contro il presidente dell’’Associazione nazionale vittime marocchinate. ieri mattina Emiliano Ciotti si è recato a prendere l’autovettura, parcheggiata a poca distanza dalla sua abitazione, a Roccagorga nel Pontino, e ha notato che sul parabrezza c’era un foglio di carta tenuto fermo dall’asta del tergicristalli. Il volantino conteneva l’immagine della testa di un maiale e alcune frasi di minaccia dirette al presidente dell’Anvm.

Minacce al presidente dell’Associazione vittime delle marocchinate

Ciotti si è subito recato alla stazione dei Carabinieri di Roccagorga dove ha presentato formale denuncia contro ignoti. Non è la prima volta che Ciotti subisce minacce e azioni intimidatorie. Infatti, in passato ha trovato sull’autovettura altri biglietti simili. Inoltre, hanno tentato di dare fuoco alla sua macchina e l’autovettura della sua compagna, che ricopre la carica di segretario dell’associazione, è stata danneggiata a colpi di pietra. Ma chi ha ancora paura dell’orrore delle marocchinate del 1944? Perché la verità non deve emergere?

Chi ha interesse a negare la verità storica?

L’associazione nazionale vittime delle marocchinate svolge, da molti anni, un’intensa opera di divulgazione storica sulle violenze compiute dai militari alleati, in particolare i coloniali francesi, contro la popolazione civile italiana nel 1943-1944. “È molto probabile – si legge in una nota – che questa ricerca della verità abbia infastidito qualcuno. Qualcuno che invece di confrontarsi sul piano storico, preferisce sfogare la sua rabbia con queste deprecabili e vili azioni”. Gli iscritti all’Anvm esprimono “solidarietà al Presidente Ciotti e alla sua famiglia e confermano il loro sostegno alla seria ricerca storica portata avanti dal sodalizio”.

Cortina di silenzio sulle atrocità degli “alleati”

La vicenda delle marocchinate è uno dei grandi segreti e delle grandi vergogne della storia e dell’informazione. Le atrocità compiute dalle truppe coloniali dell’esercito francese tendono a essere passate sotto silenzio da decenni. “Maltrattamento di popolazione civile”. È questo l’oggetto del memorandum datato 24 maggio 1944 e firmato dal generale Alphonse Juin, che getta nuova luce sui crimini ai danni della popolazione italiana nel 1944. Documento in cui Juin mette nero su bianco (e comunica al Comando Alleato) l’arrivo di innumerevoli segnalazioni di “atti di brigantaggio, di rapina armata e di ratto”. Juin individua la ratio in quelli che definisce i “nostri sentimenti nei confronti di una Nazione che odiosamente tradì la Francia”, che chiama “Paese conquistato”.