Marocchini irregolari e senza fissa dimora gestivano centrale dello spaccio tra i boschi della Tuscia

I carabinieri delle Stazioni di Ischia di Castro, Farnese e del Nucleo Operativo della Compagnia di Tuscania – a conclusione di un prolungato periodo di osservazione – hanno arrestato, in flagranza di reato, due marocchini, di 27 e 22 anni. I due sono senza fissa dimora e irregolari sul territorio nazionale. L’accusa è per spaccio di sostanze stupefacenti, sequestrati più di 200 grammi di sostanze di vario tipo. Negli ultimi mesi notato un sospetto andirivieni di persone, giovanissimi, anche non del posto, nella zona boschiva della località San Pietro del comune di Ischia di Castro. Venivano predisposti dei servizi di osservazione che consentivano di sequestrare sostanze stupefacenti, trovate nella disponibilità di consumatori fermati in prossimità della predetta località, e anche nei territori dei Comuni limitrofi.
Spaccio sul territorio di Ischia di Castro
La conseguente attività info-investigativa consentiva di ipotizzare l’allestimento di un pericoloso punto di smercio di droghe all’interno dei boschi. Dove gli stranieri stazionavano permanentemente, dormendo anche all’interno di tende. I servizi svolti dai Carabinieri di Ischia di Castro, anche con i Carabinieri Forestali, consentivano di verificare che, proprio in quei boschi, i giovani consumatori si addentravano per acquistare le dosi. Il tutto con una accurata organizzazione, per cui solo uno spacciatore faceva da vedetta avvicinandosi alla strada, per prendere contatti con l’acquirente. Solo dopo aver verificato l’assenza di intoppi e la sicurezza della cessione, l’altro andava a recuperare le dosi, ben occultate sotto il terreno.

I marocchini hanno opposto resistenza brandendo un machete
Nella mattinata di ieri l’area cinturata e i marocchini rintracciati e bloccati. All’atto del controllo, tentavano di fuggire, brandendo un machete con il quale minacciavano i Carabinieri, ma i militari prontamente li bloccavano. Nella circostanza, lanciavano tra la vegetazione uno zaino per disfarsene. I caraninieri lo recuperavano, accertando poi che all’interno era occultata droghe di diverso specie (cocaina, eroina e marijuana). Ovviamente destinata allo spaccio, per un peso complessivo di circa due etti. Gli stranieri venivano, quindi, tratti in arresto con gravi accuse. Concorso nei delitti di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere.