Marocchino espulso più volte torna in Italia per spacciare: una lunga serie di reati

straniero, polizia, prenestina

Arrestato ed espulso a Monza un marocchino rientrato illegalmente in Italia e sorpreso dalla polizia a trafficare droga in stazione. A notarlo una pattuglia durante dei controlli in corso Milano, piazza Arosio e la stazione ferroviaria. Alla vista della Polizia di Stato, lunedì scorso, il cittadino straniero si è disfatto di quanto tenuto nella mano lanciandolo nell’area verde presente in Stazione, cercando poi di darsi alla fuga. Dopo essere stato bloccato dagli agenti, a seguito di perquisizione personale, nella tasca interna del giubbotto, sono stati trovati 6 involucri di sostanza stupefacente tipo hashish per un peso complessivo di 10,92 grammi.

Una lunga fila di arresti per il marocchino

L’autore del reato, cittadino marocchino 43 enne privo di documenti,accompagnato presso la Questura di Monza e Brianza per gli accertamenti del caso dai quali emersa la sua irregolarità sul territorio nazionale. Il marocchino, che in occasione dei numerosi controlli di polizia fornì ben nove diverse generalità, già denunciato in passato per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacente, resistenza a pubblico ufficiale e minaccia. Nel 2014 l’uomo arrestato per spaccio di sostanza stupefacente perché in possesso di 5 panetti di hashish e per tale ragione condannato alla pena di 8 mesi di reclusione. Nel 2015 nuovamente tratto in arresto per il reato di spaccio di sostanza stupefacente rinvenutagli addosso.

Espulso più volte, rientò illegalmente in Italia

Nel 2016 poi il marocchino arrestato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e successivamente condannato a otto mesi di reclusione. Raggiunto più volte da provvedimenti di espulsione e da ordini del Questore di lasciare il territorio nazionale, il cittadino marocchino non vi ottemperò mai e, dopo il rimpatrio coattivo a seguito di provvedimento del Questore di Milano, faceva nuovamente ingresso illegale in Italia senza rispettare il termine dei 5 anni di divieto di rientro. Per tale motivo, a seguito di un controllo, nuovamente arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Bari.