Massimo Boldi non vuole Berlusconi al Quirinale: “Lo massacrerebbero, ha già sofferto troppo”

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Massimo Boldi è sul palcoscenico fin dagli anni Settante. Lui è del 1945 e la sua carriera iniziò al celebre Derby Club di Milano. Non era la MIlano da bere, era quella precedente, degli Jannacci, dei Cochi e Renato e altri. Il suo film-capolavoro è Yuppies, che ben descrive l’atmosfera di quegli anni. Boldi è un milanese doc, e quella città l’ha ben raccontata nel corso degli anji. Racconta la sua vita in un’intervista al Giornale, in cui racconta anche il suo lungo sodalizio con Cristian De Sica. ” Noi siamo stati coloro che hanno sempre cercato di raccontare il Paese”, dice nell’intervista. Al quotidiano di Milano Boldi, mlianese e milanista (anche se in realtà è della provincia di Varese), parla della sua squadra del cuore, il Milan. E ovviamente anche di Silvio Berlusconi.

Fu Craxi a presentargli Berlusconi

Fu Bettino Craxi, di cui era amico, a presentargli Silvio Berlusconi: Boldi dichiarerà di averlo sempre votato e di essergli molto legato. Nel 1992 Boldi si presentò alle elezioni politiche con il Partito Socialista nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese, ma non fu eletto. E fu la sua unica esperienza politica. Ma non lavorativa, perché Boldi iniziò al lavorare per Berlusconi sin dal 1981, senza praticamente mai smettere. Alla domanda “Lei vedrebbe bene Silvio come presidente della Repubblica?”, Boldi ha risposto così. “Come amico penso che sarebbe una bella soddisfazione, il coronamento della sua carriera politica. Non ce lo vedrei in questo momento perché ha già sofferto tanto, è stato martoriato con processi su processi e credo che non gli convenga fare il presidente della Repubblica. Da amico mi sento in dovere di avvertirlo. Poi, se diventa Capo dello Stato, sarò felicissimo per lui”.

La sinistra gli scaglierebbe contro fango e odio

Insomma, Boldi, lo ha detto più volte, vede Berlusconi molto meglio come imprenditore che come politico. Ma probabilmente teme, da amico, la nuova persecuzione che si abbatterebbe su Berlusconi qualora decidesse di correre per il Quirinale. La stampa di sinistra e tutta l’intellighenzia progressista getterebbero nuovamente fango e odio su Berlusconi, e quasta è una cosa che a Massimo Boldi non piacerebbe, nell’interesse stesso del suo amico di sempre.