Massimo Troisi, nell’intervista inedita prima di morire le battute su Totò, Peppino e Maradona (audio)

Massimo Troisi

Un audio inedito di Massimo Troisi, una delle ultime interviste poco prima della morte avvenuta a Ostia il 4 giugno 1994. L’occasione per ascoltarla, nell’intervista realizzata da Lunetta Savino è arrivata per la prima volta al Premio Troisi – Marefestival, che si è svolto a Salina, l’isola che fu il set dell’ultimo film di Troisi “Il Postino”.

In questo audio Troisi rende omaggio a un altro grande attore napoletano: Peppino De Filippo. “Lui è come ‘u sillabario – diceva il protagonista di Ricomincio da Tre – Quando lo immagino, lo immagino puro, comicità pura. Totò è già quella elaborata. Credo che della comicità portata a livello di Peppino, non ne può fare a meno nessun comico. È come Maradona, ma se non tiene u campo di calcio. Peppino è u campo di calcio, è tutto quello che dà la possibilità a qualunque altro grande attore di potersi esprimere come Maradona o come attore mediocre”.

“Allora voglio dire: Eduardo forse nel classico, poi ha avuto i suoi eccessi nella sua bravura. Totò l’ha affinata nel surreale, in quello che è riuscito a inventarsi nel personaggio. Secondo me lui (Peppino) aveva toccato punte eccezionali, era a perfezione di quello che può sembrare una dote che bisogna avere normalmente. Anche nella normalità era il massimo, come nu calciatore che tiene nu rendimento eccezionale per tutto un periodo e può essere sicuramente, nel suo apporto, superiore anche a un fuoriclasse”.

Mario Martone lavora al documentario su Massimo Troisi

Proprio su Massimo Troisi, il regista Mario Martone sta preparando il documentario Laggiù qualcuno mi ama. Il film, prodotto da Indiana, è scritto da Mario Martone e da Anna Pavignano. Tramite contenuti, documenti inediti e le testimonianze di colleghi e amici il documentario mira a raccontare la genialità e il mito di Massimo Troisi attraverso l’esclusiva ed eccezionale visione del regista e autore napoletano Mario Martone e della compagna di vita e di lavoro Anna Pavignano. “Con Massimo era nata un’amicizia fondata su una grande stima reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare insieme – dichiara Mario Martone – La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi. Massimo è sempre rimasto vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla sceneggiatura con Anna Pavignano, che di Massimo ha scritto tutti i film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle cose. Quanto possa parlarci ancora adesso. Facciamo questo film per riascoltarlo, rivederlo, stare con lui”.