Materie che parlano: la pittura vibrante di Madaudo incanta Roma

Buona affluenza di pubblico per l’apertura della mostra “Materie” di Beppe Madaudo, ospitata presso la Galleria Aquilani & Sons di Roma. All’evento inaugurale hanno preso parte artisti, addetti ai lavori e numerosi appassionati, affiancati da rappresentanti istituzionali e personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo.
L’esposizione, che ha aperto al pubblico nei giorni scorsi, rimarrà visitabile fino al 14 giugno 2025. La galleria si trova in via di San Sebastianello 16b, e osserva i seguenti orari: lunedì dalle 14:00 alle 19:00, da martedì a sabato dalle 10:00 alle 19:00. L’ingresso è gratuito.

Il lavoro di Madaudo mette al centro la materia
Il percorso espositivo si concentra sull’indagine pittorica che Beppe Madaudo conduce attraverso l’uso di materiali scelti con estrema attenzione. Pigmenti, tessuti grezzi e foglia d’oro non sono semplici strumenti, ma diventano protagonisti attivi dell’opera. Le superfici interagiscono con il colore in modi diversi: lo assorbono, lo riflettono o gli oppongono resistenza, dando vita a risultati visivi complessi e articolati.
In questa prospettiva, il supporto non rappresenta solo una base neutra, ma una componente essenziale dell’opera, capace di modificarne l’impatto e le percezioni. La foglia d’oro, in particolare, non è utilizzata con finalità decorative, ma per frammentare la luce e creare vibrazioni visive che invitano l’osservatore a esplorare nuove profondità.

Un linguaggio pittorico figurativo
Anche se legata al figurativo, la pittura di Madaudo evita l’approccio realistico convenzionale. Il suo è un realismo interpretativo, che cerca di rappresentare ciò che nella realtà spesso sfugge allo sguardo. Le opere esposte non illustrano, ma portano alla luce forme e presenze già insite nella materia, facendo emergere strati nascosti.
Nel dipinto 13 luglio, ad esempio, la superficie presenta una texture screpolata che crea un reticolo di fratture: una trama che suggerisce zone di passaggio tra visibile e invisibile, tra ciò che è detto e ciò che rimane implicito. La pittura assume così una funzione evocativa: non solo raccontare, ma generare nuove percezioni ogni volta che viene osservata.

Un artista con un percorso consolidato tra pittura, fumetto e sperimentazione visiva
Beppe Madaudo, nato a Palermo nel 1950, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Il suo esordio risale al 1975, con la pubblicazione del volume Watanka per Vallardi, che gli vale il Premio Yellow Kid d’oro come miglior disegnatore italiano.
Nel corso della sua carriera ha alternato pittura e illustrazione, collaborando con diverse realtà editoriali come Paese Sera, L’Espresso e Rai. Tra i suoi lavori principali figurano le incisioni per Casanova di Franco Maria Ricci e i fumetti De Satyricon per Rizzoli e Quadri di Divina Commedia per Milano Libri.
Il suo linguaggio artistico combina tradizione pittorica occidentale e influenze giapponesi, con un uso marcato di materia, colore e oro. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali, in Italia e all’estero, tra cui New York, Takayama, Wil, Arles e Amburgo. Attualmente vive e lavora tra Roma e Palermo, e le sue creazioni fanno parte di collezioni pubbliche e private. È stato inserito tra gli 87 artisti più rappresentativi del XX secolo nella raccolta Great 20th Century Artists.
Per chi desidera visitare la mostra “Materie”, la Galleria Aquilani & Sons si trova in via di San Sebastianello 16b, a pochi passi da Piazza di Spagna, nel cuore di Roma. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 14 giugno, con ingresso gratuito.
Gli orari di apertura sono i seguenti: il lunedì dalle 14:00 alle 19:00, mentre dal martedì al sabato è possibile accedere dalle 10:00 alle 19:00, senza necessità di prenotazione.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito ufficiale della galleria all’indirizzo www.aquilaniesons.com oppure contattare direttamente il numero 06.44231389. La galleria è attiva anche su Instagram, dove condivide aggiornamenti, immagini e contenuti legati agli artisti in mostra: @aquilani_e_sons_gallery.
Tutte le immagini della mostra sono a cura del fotografo Matteo Capone.