Mattarella e Meloni un’ora a colloquio: ecco che cosa si sono detti

Meloni Mattarella

Clima cordiale e costruttivo durante il colloquio tra Sergio Mattarella e Giorgia Meloni che si è tenuto questo pomeriggio al Quirinale, al termine del Consiglio supremo di difesa su Nato Ucraina e migranti. La precisazione del Quirinale sul clima del faccia a faccia tra presidente e premier spazza in un colpo solo le ricostruzioni di chi voleva un Sergio Mattarella con la matita rossa e blu “interrogare” Giorgia Meloni, correggendo il ddl Nordio.

Mattarella è presidente del Consiglio superiore della magistratura e segue con attenzione le vicende. Non a caso, nei giorni scorsi ha ricevuto al Quirinale la prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, e il Procuratore Generale della Corte, Luigi Salvato. La riforma della Giustizia attende il via libera del presidente per l’invio alle Camere. La firma ci sarà – rimarcano fonti della maggioranza – e spetterà poi a Camera e Senato affrontare i nodi.

Meloni e Mattarella: ecco che cosa si sono detti il premier e il presidente

Ma la giustizia non è stata l’unico tema della chiacchierata tra i due, che hanno fatto accenno anche ai prossimi appuntamenti che attendono il Paese e il governo, tra cui il Pnrr. Meloni – viene spiegato da fonti qualificate di governo – avrebbe parlato di un’estate di stabilità, senza scossoni, per aprire a settembre il percorso della Finanziaria. Un modo per dire – si ragiona in alcuni settori della maggioranza- che non ci dovrebbero essere a breve cambiamenti nella squadra di governo. Così come la presidente del Consiglio avrebbe rassicurato Mattarella, che segue con una certa preoccupazione il percorso e i ritardi nelle tranche del Pnrr. Sul tavolo, anche i temi appena dibattuti nel Consiglio supremo di diesa: “la ferma condanna dell’aggressione operata dalla Federazione Russa e il sostegno all’Ucraina nella sua difesa contro l’invasore”, l’esigenza “di assicurare allo Strumento militare, anche con finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall’Alleanza Atlantica, la capacità di operare”. E la questione immigrazione: l’Italia intende “assumere una forte iniziativa per richiamare l’attenzione piena dell’Unione europea e della Nato sull’Africa”.