Matteo Materazzi ha la SLA, la moglie apre la raccolta fondi: ‘Aiutateci in questa lotta per la vita’

Matteo Materazzi ha la SLA

Quasi 60 mila euro raccolti in poche ore e un’enorme macchina della solidarietà che si è messa in moto per aiutare Matteo Materazzi, il procuratore sportivo e l’opinionista fratello del calciatore Marco che dal settembre dello scorso anno combatte contro la SLA. La malattia lo ha costretto sulla sedia a rotelle e ora la moglie Maura ha deciso di lanciare una raccolta fondi per dare a suo marito, ma anche a tutte le altre persone malate, una speranza. E ha chiesto aiuto al ‘popolo’ social per combattere insieme, per vincere la lotta per la vita.

Nahid Miah ucciso ad Ardea da un 18enne durante una rapina. La raccolta fondi per aiutare la moglie: ‘Sono sola, con due bambini’

La lotta fondi per aiutare Matteo Materazzi, la lotta contro la SLA

“Sono Maura, la moglie di Matteo, un papà di due splendidi ragazzi di 16 e 19 anni. Matteo ha 49 anni e nel settembre 2024 gli è stata diagnosticata una rara mutazione di SLA. La sua storia, in realtà, inizia a marzo dello stesso anno” – ha spiegato la donna. Inizialmente Matteo pensava di avere un problema alla schiena, ha iniziato a zoppicare trascinandosi il piede sinistro. Poi ha perso peso, ha cominciato a fare fatica a camminare, ma dagli esami non è mai risultato nulla.

“Ad agosto Matteo comincia a cadere frequentemente, la sua camminata diventa robotica, ogni passo è una fatica immane. Riusciamo a ottenere un appuntamento al centro Nemo di Roma col Prof. Sabatelli. Il 4 settembre riceviamo l’amara sentenza” – ha spiegato. Matteo, in pochi mesi, ha perso l’uso delle gambe e da dicembre è in sedia a rotelle.Ad oggi nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani. Purtroppo la malattia sta avanzando molto velocemente e ha da poco preso anche la parte respiratoria. In meno di un anno la nostra vita è cambiata radicalmente e le nostre giornate sono fatte di sollevatori, adattamenti, abbattimento di barriere architettoniche e sedie a rotelle di ogni tipo per svolgere le funzioni più semplici, come quella di andare in bagno o lavarsi. Tutto questo ci ha portati a sostenere spese molto elevate, in quanto la ASL non elargisce volentieri ausili adatti ai disabili come i malati di SLA, per i quali le condizioni cambiano di giorno in giorno” – ha detto Maura.

La speranza nella cura

Uno studio della AISLA ha calcolato che ogni anno un malato di SLA necessità di una cifra che si aggira intorno ai 100 mila euro. Loro, ha spiegato Maura, non si sono arresi, stanno cercando di condurre una vita normale. Ma una speranza nella cura c’è: è quella di fermare la malattia creando una terapia ASO personalizzata per la mutazione di Matteo (TDP-43). “Questa terapia ha già funzionato su alcune rare mutazioni di SLA, come la SOD1 e la FUS, solo che la mutazione di Matteo ha una difficoltà in più: la proteina che si accumula nelle sue cellule neuronali e che le intossica, facendole morire, è anche funzionale alla cellula stessa. Per questo motivo creare una terapia antisenso è ancora più difficile” – ha spiegato la donna che sulla piattaforma GoFundMe ha aperto una raccolta fondi.

La famiglia di Matteo ha contattato la Columbia University di NY e il dottor Shneider, pioniere della terapia. Ma per creare degli ASO adatti all’uomo e a chi ha la sua stessa mutazione servono, ha concluso Maura, un milione e mezzo di dollari. “Solo col vostro aiuto possiamo sperare di raggiungere queste cifre e magari salvare la vita, non solo di Matteo ma di tutti quelli che vivono la sua condizione. Anche la più piccola cifra è importante perché goccia a goccia si fa il mare. Grazie a chi vorrà sostenere la nostra lotta per la vita”. Un appello disperato, che in pochissimo tempo ha ‘radunato’ tantissime persone. Tra condivisioni sui social, donazioni. E un’enorme macchina della solidarietà e della vicinanza, che non ha certo intenzione di fermarsi. Non ora.