Salvini a processo perché lo pretende l’egemonia rossa

Ma anche basta, con questo processo a Matteo Salvini. Ieri, anche ieri, udienza a Palermo mentre attorno si parla di Covid e Quirinale. E tutto diventa maledettamente surreale tranne la poco lieta circostanza di rischiare una incredibile condanna per sequestro di persona.
Guardi in faccia i magistrati che devono giudicare Salvini e ti chiedi se questo processo è davvero una cosa seria. Non per assenza di rispetto verso i giudici, ma perché sembra di ritrovarsi tutti piuttosto stralunati a pensare che un uomo politico possa essere fatto fuori per aver difeso i confini del suo Paese. E ci mancherebbe.

Processo Salvini preteso dalla sinistra
Poi, pensi alla sinistra che il processo a Salvini lo ha voluto assieme ai voltagabbana Cinquestelle. Quel voto al Senato per mandare il leader della Lega davanti ai giudici, ogni giorno che passa si manifesta come una vergogna, un atto di prepotenza politica ingiustificabile.
Ma ora tocca aspettare. Le parole dei testimoni, le spiegazioni degli inquirenti, le richieste dell’accusa, le arringhe della difesa, la sentenza dei magistrati. E che ha fatto l’Italia per meritarsi una roba del genere?
Che differenza con quella che è arrivata dopo…
E’ davvero ammirevole la serenità dell’ex ministro dell’Interno. Che a differenza del suo predecessore Luciana Lamorgese può vantare un’infinità di sbarchi clandestini in meno dall’Africa in Italia e anche tanti morti in meno nelle acque del Mediterraneo.
Eppure questo non sembra contare. Matteo Salvini è un nemico politico e va punito. Si fa così nei regimi. Ed è talmente vero che da sinistra non si sente una parola di pentimento per aver esasperato la lotta politica fino al desiderio di pretendere l’avversario in galera. Però ci governano assieme e sembrano non rendersi conto di quanto sia incredibile questa situazione.
A Salvini va comunque l’incoraggiamento di tanti italiani per bene che vorrebbero il conflitto politico nelle urne elettorali e non nei tribunali. Ma la sinistra non ci sente da questo orecchio: Salvini non lo vuole battere, ma eliminare. Perché è un ostacolo all’egemonia rossa. Si illudono: il Capitano non molla!