Maxi operazione antidroga a Civitavecchia: il blitz all’alba, 6 arresti


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L’elicottero che sorvola dall’alto, il tam tam dei residenti che sui gruppi social di quartiere cercano di capire cosa sta succedendo. E ora la risposta arrivata dalle forze dell’ordine. Da questa mattina all’alba a Civitavecchia, sul litorale romano, è in corso una maxi operazione antidroga eseguita dagli agenti della Polizia di Stato e dai Carabinieri.

Il personale del Commissariato e della Stazione dei militari di Civitavecchia, su richiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia, in queste ore stanno eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare. A finire nel ‘mirino’, quindi, 6 persone: quattro in carcere, due ai domiciliari. E tutte accusate, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che di reati collegati alle attività criminali del gruppo.

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Maxi operazione antidroga a Civitavecchia all’alba

Le misure di questa mattina si vanno ad aggiungere agli altri provvedimenti di restrizione in carcere, già eseguiti nell’ambito dello stesso procedimento penale nei confronti di altre tre persone e di altre quattro indagate. Chi è in carcere lo è perché gravemente indiziati dei reati di estorsione, incendio doloso, lesioni personali e atti persecutori.

L’operazione, che è stata denominata Nerone, ha avuto origine da azioni incendiare del gruppo. E da lì gli accertamenti sono partiti e hanno consentito di smantellare un sodalizio criminale ben solido sul territorio e responsabile di attività illecite. Un sistema che sembrava essere ormai ‘collaudato’ e ben radicato.

A fuoco auto e portoni, poi le indagini

 Le indagini, portate avanti dagli agenti del Commissariato di Civitavecchia e dal locale Comando della Stazione dei Carabinieri, hanno presso il via da una serie di episodi incendiari che hanno coinvolto veicoli e portoni di abitazioni private della zona. Episodi che hanno generato paura e allarme tra i cittadini. Da qui gli accertamenti che hanno permesso di ricostruire l’esistenza del sodalizio. Tra violenze, intimidazioni con l’uso delle armi. E tutto questo per consolidare l’influenza del gruppo, scoraggiare ogni forma di opposizione e non avere ‘rivali’.

  • Operazione Civitavecchia
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  • Operazione Civitavecchia
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La struttura del sodalizio criminale

Stando alle indagini, l’organizzazione – composta da ben 13 persone – avrebbe fatto ricorso a sentinelle, che dovevano vigilare l’area di influenza in punti strategici del quartiere. Con un compito preciso: monitorare i movimenti delle Forze dell’ordine ed avvisare i complici, così da garantire la protezione delle loro attività illecite e ostacolare l’azione investigativa. Nel corso delle indagini, condotte con attività tecnica e tradizionale, sono stati sequestrati oltre 2,5 kg di cocaina, in parte custodita in barattoli in vetro nascosti in un terreno. Ma non solo. Durante le attività sono stati anche trovati e sequestrati anche quattro fucili di provenienza illecita, oltre 100 munizioni, materiale per il confezionamento della droga e telefoni cellulari.

Dal carcere dava ordini

Inoltre, sempre stando all’inchiesta, le forze dell’ordine hanno scoperto che un uomo, ritenuto la ‘guida del gruppo, il ‘capo’, continuava a impartire ordini dal carcere. Lì continuava il suo ‘lavoro’ e spiegava quali erano i passi da compiere a chi era fuori ed era libero di poter ‘agire’ nel nome dell’organizzazione criminale.

Oggi, però, l’ennesimo blitz e i nuovi arresti.