Maxi sequestro di cannabis. Ben 160 chili rinvenuti in un furgone sul GRA

Maxi sequestro di cannabis operato dai Carabinieri. Che avevano seguito un furgone sospetto partito da via dell’Industria a Pomezia. Con a bordo due uomini, ed uscito da un capannone industriale. I militari sono stati insospettiti dal fare guardingo del conducente e del suo sodale all’atto dell’uscita sulla Pontina, e per questo hanno deciso di seguire il mezzo. Fino a che hanno intimato l’alt, in pieno Raccordo anulare. Il camioncino si è fermato, e ad una prima ispezione il carico sembrava composto da una grande quantità di canapa indiana. Ma andando ad osservare meglio, i Carabinieri hanno rinvenuto un ingente quantitativo di cannabis. Una parte con le foglie ancora verdi, e altra essiccata. E già confezionata per essere verosimilmente venduta al dettaglio o a qualche pusher di zona. In totale, ben 160 chili di merce che è stata immediatamente sequestrata.

Fermati anche i due uomini nel furgone, di 46 e 56 anni. Ma a questo punto l’attenzione delle Forze dell’Ordine si è appuntata proprio sul capannone da cui il mezzo era uscito. Così ad un sopralluogo immediatamente successivo, è stata fermata una terza persona di nazionalità kazaka. E giunti all’interno della struttura, i Carabinieri hanno trovato un’autentica serra. Perfettamente attrezzata, con lampade e ventilazione. Per un valore stimato di oltre 300 mila euro di materiali.

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544 piante di cannabis in un capannone di Pomezia

Nel furgone sequestrato sul GRA i Carabinieri hanno trovato 160 chili di cannabis. Ma la sorpresa più grande è arrivata con il blitz presso il capannone da cui il mezzo era partito. Qui infatti esisteva una vera maxi coltivazione di droga, con oltre 540 piante. Tutte in fioritura, alte da un metro e mezzo a due metri. In parte già estirpate, per confezionare il carico del camioncino. E in parte ancora piantate nel terreno. Oltre alle piante, i militari hanno rinvenuto 6 chili di sostanza stupefacente già essiccata. Ed arrestato anche il quarto e il quinto uomo della banda. Un italiano e un tunisino, rispettivamente di 51 e 47 anni. L’intera produzione, che si sviluppava su una superficie di 400 metri quadrati, avrebbe fruttato sul mercato una cifra vicina ad un milione di euro.