Medici e sanitari, il vaccino diventa un obbligo. Ma i ‘no vax’ non cedono

Per i medici e il personale sanitario il vaccino contro il covid non è più una libera scelta individuale. Ma un obbligo, imposto per ragioni superiori di sicurezza e di tutela della salute pubblica. Vaccinarsi per chi esercita la professione in ambito sanitario – medici, infermieri, farmacisti come per i dipendenti degli studi – sarà infatti necessario per poter lavorare. Lo impone il decreto legge 44 già pubblicato in Gazzetta. Il cui testo appare sufficientemente chiaro.

”In considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza», tutti i soggetti del settore «sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione». Chi non lo fa, sarà sospeso. E nel Lazio già da ieri, al termine delle vacanze pasquali, gli ordini professionali della categoria hanno iniziato a inviare alla Regione tutti gli elenchi degli iscritti. Per procedere con la verifica delle persone già vaccinate e conteggiare chi ancora si è astenuto. Anche perché non sarebbero pochi coloro che hanno rinunciato alla vaccinazione.

Casa di riposo di Fiano, due anziani deceduti e una gravissima. Arriva il conto degli infermieri ‘no vax’

La Regione, tra 7 e 8 mila medici e sanitari non vaccinati. E l’Ordine trasmette gli elenchi

Secondo l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato sarebbero tra i 7 e gli 8 mila gli operatori sanitari e i medici non ancora vaccinati. Tra medici, farmacisti ed infermieri. E oltre la metà di questi, sarebbero liberi professionisti. Dati confermati da Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia. Stiamo inviando tutti gli elenchi alla Regione – ha spiegato Magi in una intervista al Messaggero. – I nostri iscritti sono 46 mila, di cui 13 mila sono liberi professionisti. E di questi ultimi ancora 4 mila devono essere vaccinati”. Il problema è sui medici, ma anche su infermieri e psicologi.  Dei secondi  dall’inizio della campagna appena 400 avevano dato l’adesione alla vaccinazione. Così a Fiano in un ospizio sono morti due anziani di 87 e 95 anni. Ed è scattata un’inchiesta della Procura per via degli infermieri no-vax.

Chi non si vuole proprio vaccinare però non molla, e minaccia azioni e querele. A cominciare dalla trasmissione degli elenchi, che andrebbe ad intaccare la privacy e a divulgare dati potenzialmente sensibili. Per una battaglia che sembra ancora solo all’inizio, e dall’esito non del tutto scontato. Intanto dalla Regione fanno sapere che tutti gli operatori sanitari si potranno prenotare dal sito, esattamente come avviene per i docenti delle scuole. E che per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dal decreto, sarà sufficiente dimostrare di essersi prenotati. Anche se ancora in attesa della vaccinazione. Basterà davvero per rasserenare gli animi?

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