Medici liberi professionisti in piazza a Roma: “Esclusi dalle vaccinazioni”

Medici liberi professionisti e odontoiatri in piazza a Roma contro quella che definiscono la “discriminazione vaccinale” tra camici bianchi. Chi lavora come autonomo, infatti, non è stato inserito nella vaccinazione anti-Covid prioritaria per gli operatori sanitari e le diverse Regioni (a volte le Asl di una stessa città) viaggiano a diverse velocità. Alcune infatti hanno vaccinato, altre no. Dopo diverse richieste e proteste (lettere, appelli, mail, minacce di ricorsi, interventi pubblici), non avendo ottenuto una risposta, i professionisti – che hanno il loro punto d’incontro sulla pagina Facebook “Medici ed odontoiatri liberi professionisti per vaccinazione Covid 19”, con oltre 3.600 aderenti – venerdì 5 marzo alle 11 insceneranno un sit al ministero della Salute, a Lungotevere Ripa.
I medici non ricevono risposta dalle istituzioni
“Abbiamo ottenuto l’autorizzazione – ha spiegato all’Adnkronos Salute Paolo Mezzana, portavoce del gruppo – per consentire la protesta in presenza di 50 persone. Abbiamo cercato di farci ascoltare in tutti i modi. Pierpaolo Sileri, da viceministro del Governo Conte, ha dialogato con noi. Il ministro Roberto Speranza, fino ad oggi, non ha risposto alle nostre richieste. Venerdì proveremo ancora una volta ad avere risposte, capire perché siamo stati esclusi dal piano vaccinale prioritario e far capire che si tratta di una scelta discriminatoria e pericolosa, per noi e per i nostri pazienti: rischiamo ogni giorno di contagiare o essere contagiati”.

“Anche noi abbiamo fronteggiato la pandemia”
Siamo odontoiatri, ginecologi, cardiologi, ortopedici – si legge nella nota che annuncia la protesta di venerdì -. Medici specialisti ambulatoriali al pari dei nostri colleghi accreditati con il Servizio sanitario nazionale , medici come tutti gli altri. Ma la nostra è una voce non ascoltata. Siamo liberi professionisti, cioè non lavoriamo in una struttura pubblica o in una struttura privata accreditata: ma la nostra vita o quella dei nostri pazienti vale forse meno?”. “Siamo medici che ogni giorno curano, ascoltano, consolano e aiutano i loro pazienti. Esattamente come tutti gli altri medici – rivendicano -. Medici che nel pieno della pandemia, quando gli ospedali erano sotto pressione per l’emergenza Covid, hanno tenuto in piedi la medicina del territorio per tutte le altre urgenze. Ma per noi niente vaccino. Semplicemente non siamo stati inclusi nella lista dei prioritari. Anzi in nessuna lista”.