Medvedev dichiara guerra anche a Netflix: “Mandiamoli in bancarotta, scaricate i film pirata”

Netflix

Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, è giusto scaricare e distribuire su internet copie pirata di opere diventate inaccessibili in Russia a causa della decisione delle compagnie occidentali, come Netflix, che detengono i copyright. Lo riporta l’agenzia russa Tass.

“Sai una cosa? Cerca i siti pirati giusti e scarica da loro”, ha detto Medvedev in un’intervista ai media russi, commentando la scomparsa, in particolare, di parte della musica occidentale dai servizi online in Russia. “Se ci hanno lasciato, Netflix e gli altri, scaricheremo tutto, lo useremo gratuitamente. E lo diffonderemo su tutto il web per causare loro il massimo danno, in modo che se ne vadano in bancarotta!”, ha concluso il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo.

Netflix apre un fronte anche con gli autori italiani

Contro Netflix in queste ore non c’è solo il governo russo, ma anche gli autori italiani. “Abbiamo a cuore che gli artisti, gli interpreti e gli esecutori italiani siano remunerati equamente, in linea con la legge italiana. Abbiamo lavorato per trovare soluzioni eque ed assicurarci che gli artisti italiani siano remunerati adeguatamente, anche attraverso le organizzazioni che li rappresentano. Da molti anni, abbiamo un accordo con Nuovo Imaie, la collecting italiana che rappresenta la maggioranza degli artisti interpreti ed esecutori. Abbiamo cercato di trovare un accordo con Artisti 7607; tuttavia, Artisti 7607 non ha fino ad oggi identificato le prestazioni degli artisti che essi rappresentano nei film e nelle serie disponibili sul nostro servizio, né pubblicato una tariffa per i servizi audiovisivi in streaming”, è la posizione ufficiale di Netflix sull’azione di Artisti 7607.

La rivendicazione di Artisti 7607 contro la piattaforma Usa

La società di collecting fondata da Elio Germano, Neri Marcorè, Claudio Santamaria, Michele Riondino, Alberto Molinari, Carmen Giardina ha dato incarico ai propri legali di avviare un’azione legale contro la nota piattaforma di streaming. Un articolo di Repubblica oggi approfondisce la vicenda dando voce alla presidente della collecting Cinzia Mascoli che ha spiegato come l’azione contro Netflix è una conseguenza: “La piattaforma non ha fornito dati completi e relativi allo sfruttamento di opere audiovisive, alle visualizzazioni e ai ricavi conseguiti in diverse annualità. Tutti elementi indispensabili per ottenere una remunerazione adeguata e proporzionata per gli artisti. Ci aspettiamo sostegno e vigilanza da parte delle istituzioni per tutelare i nostri diritti. Le norme oggi ci sono, bisogna solo farle rispettare”.

Interviene anche Paolo Calabresi, tra i soci fondatori di Artisti 7607 e consigliere di Unita, un’altra associazione di attrici e attori che tutela la dignità professionale dei propri associati. “Siamo da tempo consapevoli di dovere contrastare lo strapotere delle grandi piattaforme streaming per tutelare, nel nostro settore, la dignità professionale e i diritti degli artisti interpreti”.