Meloni alla commemorazione di Ramelli, qui per valore della Memoria

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha partecipato a Milano alla commemorazione istituzionale in ricordo di Sergio Ramelli. Il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da un gruppo di militanti di estrema sinistra.

La commemorazione ufficiale con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è tenuta nei giardini intitolati a Ramelli. E la leader di Fratelli d’Italia ha partecipato su invito del sindaco.

 

Mai più violenza politica. Il messaggio di Giorgia Meloni alla cerimonia per Sergio Ramelli

“Il valore della mia presenza qui è ricordare e fare memoria, per impedire le violenze politiche”, ha commentato Meloni a margine della cerimonia a cui hanno partecipato i vertici di Fratelli d’Italia. Tra di loro,  il senatore e vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, e la coordinatrice lombarda del partito, Daniela Santanché.

Inoltre, alla cerimonia hanno presenziato il coordinatore milanese FDI Stefano Maullu, e l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato.

Chi era il ragazzo con il Ciao assassinato nel 1975 da militanti di Avanguardia operaia

Sergio Ramelli era un giovane militante del Fronte della Gioventù. Assassinato tragicamente dai militanti di Avanguardia Operaia. La sua morte per anni è rimasta impunita. E la sua famiglia ha continuato a ricevere minacce e insulti di ogni genere per svariato tempo, dopo il triste evento. Questo ragazzo, oggi è un simbolo. Rappresenta il dramma di tanti giovani di Destra che negli anni ’70 non meritavano di vivere. Secondo la comune vulgata del “uccidere un fascista non è reato”. Qual era la colpa di Sergio? Aver criticato le Brigate Rosse in un tema scolastico. Per questo gesto fu messo alla gogna dai suoi professori e dagli altri alunni. Gli fu intimato di cambiare scuola, subì minacce e aggressioni e, alla fine, morì tragicamente. Da quel drammatico momento sono passati tanti anni e fortunatamente non viviamo più in quel clima di terrore. Eppure  la commemorazione di Sergio per molti è ancora un tabù.

Ecco perché il gesto di oggi è importante. Per rendere omaggio e giustizia a un giovane, che aveva tutta la vita davanti. E che non aveva fatto nulla. Se non scrivere liberamente ciò che pensava. E perchè chi ha ancora nostalgia delle contrapposizioni ideologiche e degli anni di piombo, venga definitivamente isolato.

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