Meloni commossa vola a Palermo per congratularsi. Ma prima si ferma a Capaci (video)

meloni a capaci

Il presidente del consiglio Giorgia Meloni vola a Palermo appena appresa la notizia. Al Tribunale di Palermo accolta dal procuratore capo Maurizio de Lucia e dai vertici del tribunale. Meloni è venuta per congratularsi con gli investigatori per l’arresto del boss Matteo Messina Denaro. Presenti anche il generale Rosario Castello Comandante Legione Carabinieri Sicilia e il Comandante provinciale Giuseppe de Liso, con altri ufficiali dei Carabinieri. Prima di arrivare a Palermo. il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano hanno osservato un minuto di raccoglimento davanti alla stele di Capaci che ricorda le vittime della strage nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Il procuratore: “Le faccio conoscere chi ha arrestato Denaro”

“Presidente, benvenuta, le faccio conoscere chi ha lavorato sull’arresto di Messina denaro”. Con queste parole il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia ha accolto il Premier. Poi una riunione nell’ufficio del procuratore capo di palermo Maurizio de Lucia con la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Partecipano anche la Prefetta Teresa Cucinotta e i vertici dei carabinieri. “Oggi è una giornata storica e un giorno di festa per le persone per bene”. Lo ha detto Giorgi Meloni uscendo dalla Procura di Palermo dove si è congratulato con i vertici per la cattura di Messina Denaro. “E’ un giorno di festa per le famiglie delle vittime della criminalità organizzata, perché il sacrificio di tanti eroi non è stato vano. Perché qualcuno ha raccolto quel testimone, quella guerra è stata portata avanti”.

“Possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere”

“Mi piace immaginare che questo possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro di queste donne e questi uomini, ed è una proposta che farò. E’ un giorno di festa per noi che possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere. Non abbiamo sconfitto la mafia ma questa battaglia era una battaglia fondamentale da vincere ed è un colpo duro per la criminalità organizzata”. Lo ha detto Giorgia Meloni prima di lasciare la Procura di Palermo. “Questo è un giorno di festa per me che ho iniziato l’avventura che mi porta alla presidenza del consiglio dei ministri dalle macerie di via D’amelio”. “Ho detto al Procuratore capo, agli investigatori tutti che l’Italia è fiera di loro”. Aggiunge il premier Giorgia Meloni.

Meloni: il mio governo ha difeso il carcere duro

“Ho ringraziato gli investigatori tutti dicendo loro che l’Italia è fiera di loro e ho detto loro anche che possono contare sui provvedimenti del governo per quello che fosse necessario per portare avanti questa battaglia, insieme. Che loro sono la faccia dell’Italia migliore, dell’Italia che vince e noi siamo il tramite per i provvedimenti migliori che possono sostenere quel lavoro. Un segnale fondamentale è il riuso dei beni confiscati. Questo si può fare. Sappiamo che Messina Denaro si occupava anche di questioni di patrimonio.E questo è un segnale importante. Sono fiera del fatto che il primo provvedimento del mio governo sia stato difendere il carcere duro, perché se oggi, dopo l’arresto, non corriamo rischi di regimi carcerari meno rigidi è perché quell’istituto voluto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è stato difeso dall’esecutivo”.

(Foto: fotogramma da video Ansa-Open.online)