Meloni: il reddito di cittadinanza è culturamente sbagliato: disincentiva al lavoro

“Mi vanto di essere nell’unico partito italiano che non ha mai votato il reddito di cittadinanza, quindi non ho assunto toni duri in questi giorni, ma da sempre”. Lo dice la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a Radio 24, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di cancellare il reddito di cittadinanza una volta che Fratelli d’Italia sarà andato al governo. “Il reddito di cittadinanza è una misura culturalmente sbagliata. Uno stato giusto – spiega Meloni – distingue tra assistenza e incentivo al lavoro, noi abbiamo messo tutti sullo stesso piano. E’ una misura che non ha creato posti di lavoro, ha disincentivato e creato lavoro nero, e ha discriminato i cittadini più deboli. Un sistema giusto è quello che dà un sostegno alle famiglie con disabili, anziani o minori e un incentivo all’assunzione per le imprese.
Avremmo dovuto utilizzare quelle risorse per creare lavoro
Se le stesse risorse usate per il reddito di cittadinanza le avessimo date alle imprese per assumere, forse avremmo meno problemi. La povertà non si abolisce per decreto, l’unico modo per ridurre la povertà è creare lavoro, è la crescita che consente a una nazione di diminuire la povertà. Sono assolutamente certa che le pensioni minime e sociali siano inadeguate. Le risorse per rendere questa pensioni adeguate si possano trovare in un sistema che spende 110 miliardi l’anno di bonus inutili. La quantificazione della cifra per le pensioni non programma non c’è, perché bisogna capire di quanto si possano aumentare. Ma se si danno 780 euro per il reddito di cittadinanza a chi è perfettamente in grado di lavorare, e poi 270 euro per pensioni di invalidità a chi non può lavorare, è chiaro che il sistema non è giusto”, aggiunge la leader di Fdi.

Fidejussione per gli stranieri a garanzia del pagamento delle tasse
“Deve finire l’odioso fenomeno dell’abusivismo e della concorrenza sleale nel commercio, nel turismo, nei servizi, nella manifattura, ecc. Non permetteremo più il gioco dell’apri e chiudi fatto da soprattutto dagli extracomunitari, quello di aziende che non pagano un euro di tasse, agiscono nell’illegalità e poi chiudono i battenti prima che lo Stato si accorga di loro, per riaprire magari con altro nome”. Afferma ancora Giorgia Meloni. “Chi vuole lavorare da noi è il benvenuto, ma chi arriva da fuori dell’Unione Europea, prima di aprire la serranda, dovrà presentare una fidejussione a garanzia del pagamento delle tasse. Così che tutti – sostiene Meloni – possano competere ad armi pari. Restituiremo dignità e libertà alle persone oneste che creano lavoro e ricchezza in Italia”.
Il centrodestra? Governiamo insieme in 15 regioni…
“Governiamo insieme 15 regioni, abbiamo governato insieme in passato e non mi pare ci siano mai stati problemi. Stiamo insieme per scelta e per condivisione, di là stanno insieme per abbattere noi”. Lo dice a Radio 24 la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda sulla solidità dell’alleanza di centrodestra e sulla possibilità che dopo le elezioni si sfaldi.