Meloni pronta a incontrare Draghi: “Basta alle limitazioni alla libertà degli italiani”

meloni contro conte (2)

Il 3 giugno è in programma un faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Mario Draghi. Leader dell’opposizione e premier si incontreranno. E i contenuti del dialogo sono stati anticipati dal presidente di Fratelli d’Italia.

“Il risultato non lo cerco per me, ma per gli italiani. Ho detto che avremmo fatto un’opposizione patriottica e responsabile, non cambio idea. Quindi solleverò il tema delle limitazioni della libertà personale che non può più essere sottaciuto, insisterò perché si acceleri quanto più possibile sulle riaperture interrompendo la continuità di azione – su questo piano – con il governo Conte”. Lo dice il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un’intervista al Corriere della Sera, in merito all’incontro in programma giovedì 3 giugno con il premier Mario Draghi.

Meloni chiederà a Draghi di distinguersi da Conte

“Purtroppo non basta bloccare i licenziamenti per salvare posti di lavoro, bastasse un editto del governo sarebbe tutto più facile.
Il vero problema da affrontare è che il 40% delle aziende rischia la chiusura, con il risultato che milioni di italiani finirebbero per strada in ogni caso”, sottolinea Meloni, per la quale “bisogna concentrarsi sula tenuta delle imprese, sulla loro continuità.
Per paradosso, imponendo il blocco dei licenziamenti si favoriscono i più spregiudicati, quelli che non si fanno scrupolo a chiudere l’attività, licenziando tutti e magari non pagando tasse e fornitori, per poi riaprire una nuova attività con una diversa ragione sociale. Dovremmo invece aiutare gli imprenditori che assicurano la continuità di impresa”.

“Una fusione del centrodestra? Il Pdl ha dimostrato che non funziona”

“Da presidente dei Conservatori europei dico che il mio obiettivo è proprio allargare la nostra casa, con chi nel Ppe si sente subalterno al peso del Pse e chi nei gruppi di destra vuole uscire da un certo velleitarismo anti-europeo e contribuire a creare una nuova Europa con più forza e concretezza. Sono i conservatori europei la casa di questo percorso – dice Meloni in merito al centrodestra -. E sono processi lunghi e complessi, non si risolvono in uno schioccar di dita. E non riguardano solo le dinamiche italiane, ma quelle di decine di Stati e movimenti politici”.

In Italia “personalmente non ho velleità di fusione, credo l’esperienza del Pdl abbia dimostrato quanto sia difficile quel percorso. Ma escludo che una eventuale federazione o unione tra Lega e FI possa nascere per isolare FdI, perché senza di noi si perde, lo dicono i numeri. Semmai, un maggior coordinamento delle forze del centrodestra di governo serve per opporsi all’aggressività della sinistra. Sul partito di Brugnaro, considero naturale che la politica si adatti alla realtà del momento. Io ho fondato un partito che va bene, la diversità è ricchezza, non è un problema se ne nascono altri. L’importante è sapere per fare cosa”.