Mennea Day: grande festa allo Stadio dei Marmi con i giovanissimi talenti dell’atletica azzurra

Mennea Day

Per ricordare il leggendario campione azzurro nell’impianto che porta il suo nome. Uno straordinario palcoscenico per l’appuntamento con il Mennea Day a Roma, allestito quest’anno sulla pista dello storico e suggestivo stadio dei Marmi, a fianco dell’Olimpico. Centinaia gli atleti in gara sabato pomeriggio, di fronte a una tribuna piena di pubblico, nell’evento inserito nel contesto della Settimana europea dello sport #BeActive voluta dalla UE per promuovere l’attività fisica come mezzo fondamentale per migliorare il benessere e la salute delle persone. In uno scenario sempre ricco di fascino, intitolato proprio all’indimenticabile Pietro Mennea, celebrando l’impresa di Città del Messico del 12 settembre 1979 quando entrò nel mito con il 19.72 che per quasi diciassette anni sarebbe rimasto record del mondo dei 200 metri e che tuttora vale come primato europeo.

70 anni fa nasceva Pietro Mennea. La sua lezione magistrale su sport e vita: “Solo chi non fa niente non fallisce mai” (video)

Mennea day: chi ha sfilato sabato pomeriggio

Presenti nel ruolo di testimonial quattro azzurri, in rappresentanza dei gruppi sportivi militari: il quattrocentista Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre) e l’ostacolista Lorenzo Simonelli (Esercito), la sprinter Johanelis Herrera (Aeronautica) e il saltatore con l’asta Ivan De Angelis (Fiamme Gialle), tra l’entusiasmo dei giovanissimi in azione su entrambi i rettilinei, con i più piccoli impegnati nella staffetta 4×50 metri. A far segnare i migliori tempi nei 200 sono stati due diciottenni, entrambi classe 2004 e quindi al primo anno della categoria juniores: Camilla Duri, velocista della Studentesca Rieti Milardi, in 25.53 (+0.6) e Giacomo Hashim Nassor (Rifondazione Podistica)
22.60 (+0.8) per il tricolore allievi dei 400 nella scorsa stagione.

Chi era Pietro Mennea

È stato il più grande velocista italiano. Dotato di un fisco non straordinario (1,78 m per 68 kg) riuscì, durante una carriera durata tra un ritiro e l’altro poco meno di un ventennio, a raggiungere risultati di altissimo livello grazie a una grande determinazione e ad allenamenti durissimi sotto la guida di Carlo Vittori. Nel 1979 primatista mondiale dei 200 con 19.72. Campione olimpico (1980) nei 200, campione europeo (1978) nei 100 e (1974 e 1978) sui 200. Una vera e propria leggenda dell’atletica azzurra e mondiale.