Mercato di Ostia Lido, “Ridate subito quel banco al titolare”: Tribunale ‘schiaffeggia’ Campidoglio e Municipio

Mercato di Ostia Lido, località Capo Passero: “Ridate subito quel banco (box n. 27) al legittimo titolare”: il Tribunale schiaffeggia Campidoglio e Municipio X. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha emesso una sentenza che segna uno schiaffo formale nei confronti del Comune di Roma. Il provvedimento con cui il Comune e municipalità avevano disposto la revoca della concessione e dell’autorizzazione per il box 27 del mercato rionale è stato difatti annullato.
Il titolare era stato accusato da Comune e Municipio di non aver esercitato la sua attività commerciale per un periodo superiore ai quattro mesi, violando così il regolamento comunale-municipale. Una motivazione che il Tar ha giudicato infondata e non supportata da elementi oggettivi sufficienti.

Controlli discutibili, istruttoria carente: Ridate il banco del mercato di Ostia Lido al titolare
Il cuore della decisione ruota attorno alla carenza istruttoria dell’amministrazione. I controlli effettuati dal Comune di Roma e dal Municipio X si riferivano a nove date sparse tra febbraio 2023 e aprile 2024, senza continuità né sistematicità.
Per il Tar, questi sopralluoghi non bastano a dimostrare che l’attività sia rimasta chiusa per oltre quattro mesi consecutivi nel 2024, requisito necessario per giustificare la revoca. Anzi, l’assenza di ulteriori verifiche e la mancanza di un’analisi approfondita dello stato del box rendono il provvedimento “fragile e non dimostrato”.
Documentazione ignorata: il Mercato di Ostia Lido torna in regola, si spera
Determinante, inoltre, la documentazione contabile presentata dal titolare, che ha dimostrato l’effettiva prosecuzione dell’attività con regolari incassi: scontrini alla mano. Scontrini che pesano come macigni, a livello giudiziario.
Il Comune non ha contestato nel merito questi documenti, né ha offerto una ricostruzione alternativa credibile. Il Tar ha sottolineato che ignorare questi elementi e non rispondere puntualmente alle osservazioni del ricorrente ha inficiato l’intero procedimento amministrativo.
In altre parole, il Comune ha preso una decisione punitiva senza prove, basandosi su una presunzione anziché su fatti oggettivi.
La prima sospensiva e la sentenza definitiva: “Il banco torni al legittimo titolare”
Già a settembre 2024 il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva cautelare, bloccando temporaneamente la revoca e permettendo al titolare di tornare a operare. La sentenza definitiva conferma quella valutazione iniziale.
Il provvedimento comunale era viziato da un’evidente carenza di motivazione e da una gestione superficiale della fase istruttoria. Il giudice amministrativo ha riconosciuto come fondati i rilievi difensivi dell’esercente, ordinando la piena restituzione del banco.
Campidoglio e Municipio sotto accusa
Ancora una volta, l’amministrazione capitolina si trova a dover fare i conti con la propria gestione approssimativa dei mercati rionali, tra lungaggini, revoche poco trasparenti e controlli parziali. Non è il primo caso in cui il Tar censura provvedimenti adottati sulla base di verifiche sommarie e senza un confronto reale con gli interessati. Una prassi che rischia di compromettere la fiducia dei commercianti verso le istituzioni e che solleva interrogativi sul reale controllo del territorio da parte degli uffici municipali.
La lezione di Ostia, per Campidoglio e Municipio
La vicenda del box 27 rappresenta un monito per Roma Capitale: le regole devono essere applicate con rigore, ma anche con giustizia e rispetto delle garanzie.
Il diritto alla difesa e la corretta istruttoria non sono optional. Il commercio di prossimità, già fiaccato da crisi economiche e concorrenza dei grandi centri, non può essere ulteriormente vessato da errori burocratici e da una macchina amministrativa sorda. Se davvero si vuole rilanciare il tessuto commerciale dei quartieri, occorre partire da qui: dal rispetto delle regole, anche per chi le fa rispettare.
