Messina Denaro usava come nome di copertura Bonafede: come l’ex ministro della Giustizia

Matteo Messina Denaro, Bonafede

Matteo Messina Denaro si era registrato con il nome di Andrea Bonafede, nato il 23 ottobre 1963 e stamattina aveva l’appuntamento per il ciclo di chemioterapia. Lo si e’ appreso in ambienti sanitari della clinica Maddalena di Palermo dove era in cura per un tumore. Nella scheda di accettazione della lcinica e’ scritto “Prestazioni multiple – infusione di sostanze chemioterapiche per tumore”.

Pare fosse malato e fosse in cura da quasi due anni: non sfugge che abbia usato come cognome quello dell’ex ministro della Giustizia del M5s, Alfonso Bonafede. Una provocazione o una semplice coincidenza? 

Messina Denaro ricoverato col nome fittizio di Andrea Bonafede

Ubicata nel quartiere San Lorenzo, alla periferia Nord di Palermo, la clinica privata La Maddalena Spa, dove oggi è stato arrestato il boss latitante Matteo Messina Denaro, è un centro di riferimento per i malati oncologici in Sicilia. E’ un ospedale ad alta specialità che dispone di un dipartimento Oncologico di III livello medico chirurgico, il più elevato nella classificazione degli ospedali oncologici siciliani pubblici e privati, di un dipartimento antalgico ematoncologico con unità specializzate nel trapianto di midollo osseo. Dispone inoltre di un dipartimento di radioterapia oncologica e di microchirurgia oculare e di un’unità funzionale di lungodegenza. La clinica è anche un punto di riferimento importante per i malati che devono sottoporsi a Tac, Pet e tomografia a emissioni di positroni. Al suo innterno operano vari laboratorii di analisi cliniche e di anatomia patologica. 

Come sono stati possibili trent’anni di latitanza per Matteo Messina Denaro? “Sono possibili se un soggetto è uno degli elementi di vertice di Cosa Nostra, perché Cosa Nostra è quello che è, cioè una struttura che è in grado di muoversi non soltanto negli ambienti criminali tradizionali, i trent’anni sono stati necessari per togliere tutta quell’acqua nella quale il latitante ha nuotato fino ad oggi e da oggi per l’appunto ha smesso di nuotare”. “Speravamo in un tempo più breve” ma “capirete che in questo momento dettagli particolari non ne posso fornire perché abbiamo delle attività in corso”. Così su Rai Radio1 all’interno dello Speciale Che giorno è condotto da Francesca Romana Ceci e Massimo Giraldi il Procuratore di Palermo Maurizio De Lucia che ha coordinato con il procuratore aggiunto Paolo Guido l’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro