Metro C a Roma: oggi aprono le fermate-museo Colosseo e Porta Metronia, tra treni e tesori archeologici
Dopo anni di cantieri, attese e rinvii, la Metro C di Roma finalmente apre le porte al centro della città: le fermate Colosseo-Fori Imperiali e Porta Metronia entrano in funzione e cambiano la mappa della mobilità cittadina. Quella di oggi non è solo un’inaugurazione. È una piccola svolta, attesa da anni, che prova a rimettere ordine in una città abituata a camminare tra cantieri e promesse.
Metro C, le nuove stazioni aprono al pubblico
La giornata è scandita in due tempi. La mattina, il taglio del nastro con il sindaco Roberto Gualtieri e i ministri Matteo Salvini e Alessandro Giuli. Il pomeriggio, dalle ore 16, i primi treni con i cittadini a bordo. Da oggi Colosseo diventa il nuovo capolinea della linea C e soprattutto il punto di scambio con la Metro B, mentre Porta Metronia rafforza l’asse verso sud-est, rendendo più fluido il collegamento tra centro e periferia. Un passaggio chiave per una città che da troppo tempo rincorre se stessa sul fronte dei trasporti. Era dal 2018 che a Roma non si inaugurava una nuova stazione della metropolitana. Un dato che da solo spiega perché questa apertura pesi più di quanto sembri.
Non solo metro: due stazioni-museo nel cuore di Roma
In queste due fermate non si scende solo per prendere un treno. Colosseo e Porta Metronia sono vere stazioni-museo, progettate per convivere con la storia. Un’operazione complessa, che ha allungato i tempi ma ha restituito qualcosa di unico. A Colosseo-Fori Imperiali, distribuita su quattro livelli interrati fino a 32 metri di profondità, la mobilità urbana incontra l’archeologia. Nell’atrio, i reperti di ventotto pozzi di epoca repubblicana, databili tra il V e il II secolo a.C., accompagnano i passeggeri lungo un percorso fatto di vetro, luce e trasparenze. C’è persino un oculus che affaccia direttamente sul Colosseo, regalando uno sguardo insolito e potente sul monumento simbolo di Roma.
Il viaggio continua a Porta Metronia, all’incrocio tra via Farsalo, via dei Laterani e viale Ipponio. Qui gli scavi hanno riportato alla luce le ex caserme romane del II secolo d.C.: la celebre Domus del comandante e la casa del centurione, con mosaici perfettamente visibili. I reperti sono stati ricollocati all’interno della stazione, rispettando la posizione originaria, su una superficie di quattromila metri quadrati. Una passerella sopraelevata permette di attraversare l’area e osservare dall’alto il nuovo museo archeologico, allestito dalla Soprintendenza speciale di Roma insieme allo studio Abdr. Un’esperienza che trasforma l’attesa del treno in una visita culturale.
Collegamenti e numeri della linea C
L’apertura delle due stazioni rafforza l’intera infrastruttura. Dopo l’interscambio con la Metro A a San Giovanni, arriva quello con la Metro B al Colosseo, rendendo la Metro C finalmente integrata nel sistema cittadino. Quando la linea sarà completata, collegherà Monte Compatri-Pantano al quadrante nord-ovest della Capitale, fino alle future fermate di Auditorium e Farnesina.
Oggi la linea conta 23 chilometri e 24 fermate. A regime arriverà a 29 chilometri, con 20 stazioni sotterranee e 9 in superficie. Un’opera realizzata dal Consorzio Metro C, guidato da Webuild, che punta a cambiare il modo di muoversi a Roma. Da oggi pomeriggio si sale sui treni. E Roma prova a dimostrare che mobilità moderna e patrimonio storico possono convivere. Non senza fatica, non senza ritardi. Ma finalmente, con le porte aperte. E per una città che troppo spesso promette e rimanda, non è poco.