Metro C batte cassa al Comune. 11 milioni subito per arretrati e interessi

Il consorzio metro C batte cassa al Campidoglio. E secondo quanto riporta Roma Today, la richiesta per i soli interessi di mora e la rivalutazione monetaria sulle somme non corrisposte, ammonterebbe ad oltre 11 milioni di euro. Un sacco di soldi, ed e’ davvero il caso di dire che piove sul bagnato. Perché la società che tiene i rapporti con il consorzio, Roma metropolitane, è già in liquidazione. Con un contenzioso aperto di oltre 700 milioni, sul quale Roma Capitale dovrà decidere cosa fare. Ma il problema starebbe in un lodo arbitrale, sottoscritto dalle parti alla fine del 2013. Nel quale sono contenute le cifre che l’amministrazione deve dare a Metro C.. Ed è proprio su questo che evidentemente sono sorte le incomprensioni più grandi. Infatti, gli arretrati rischiano di diventare un pozzo senza fondo. Con i tempi per l’apertura della stazione Colosseo slittati al 2024. E il successivo destino della linea C che resta un mistero. Ma c’è anche un altro punto che preoccupa l’amministrazione. Infatti, la lettera recapitata dal concessionario sarebbe chiara. Più si ritardano i pagamenti, più crescono gli interessi. E il rischio di incorrere nel temutissimo danno erariale. Con la Corte dei Conti che da tempo ha messo gli occhi su quest’opera colossale. Che servirebbe alla città come il pane. Ma che rischia di sprofondare tra scelte non fatte, ritardi e debiti.

Il comune approva i bilanci di Roma metropolitane. Ma da febbraio scatta la cassa integrazione

Ma la metro a Roma la vogliamo o no?

La Metro C può essere una opportunità unica per la città di Roma. Ma è anche un’opera che costa molto, moltissimo. L’infrastruttura più cara in costruzione in questo momento, in tutto il centro e il sud d’Italia. Il Campidoglio, secondo quanto riporta oggi Roma Today, si sarebbe deciso a sbloccare una trance importante di pagamenti, circa 15 milioni. Come si dice tra addetti ai lavori, in sorte capitale. Cioè per pagare l’opera. Ma in realtà, questi soldi basterebbero appena per gli interessi. E sullo sfondo, c’è anche la fusione tra Roma metropolitane e l’Agenzia per i servizi della mobilità. Proposta l’altro ieri dall’assessore al bilancio Lemmetti, e subito contestata dai sindacati. Che temono rischi per i lavoratori e cassa integrazione. Allora, come se ne esce? Innanzi tutto, con una scelta chiara. Che dovrà impegnare chiunque si voglia presentare a sindaco della Capitale per i prossimi cinque anni. Senza nuovi chilometri di metropolitane, l’urbe scoppierà sempre di traffico. Ma è chiaro che i progetti devono essere sostenibili. Cantierabili in tempi certi. Realizzabili. E poi, serve un tavolo virtuoso aperto con il governo. Legando il dibattito su Roma alla disponibilità di fondi per finanziare le grandi opere.
Smettendola con la politica dei no di questi anni. Ma anche battendo i pugni sul tavolo, se necessario. Quando strumenti come il PNRR sulle nuove infrastrutture nella Capitale non prevedono nulla. Intanto, i mesi passano e il debito aumenta. Tra la preoccupazione dei lavoratori e la rassegnazione dei cittadini.

https://www.romatoday.it/politica/metro-c-nuova-lettera-del-costruttore-11-milioni-di-euro.html