Metro Cipro: la nigeriana che ha preso a bastonate un poliziotto allontanata (per ora)

Lunedì scorso, il 21 agosto, “dopo mesi di continue segnalazioni fatte dai cittadini anche presso di noi nonche’ alla polizia locale e al Dipartimento politiche sociali con il gruppo Roxane, e’ stato compiuto un intervento interforze alla stazione della Metro Cipro: ebbene, la donna nigeriana, che viveva assieme a un uomo accampata da tempo nell’area e aggrediva tutti quelli che le si avvicinavano, e’ stata allontanata e non c’e’ piu’. Ma non possiamo ancora dirci soddisfatti”. Lo dichiarano in una nota la capogruppo del M5s in Campidoglio Linda Meleo e la consigliera del M5s al Municipio Roma I, Federica Festa.
La protesta contro il degrado alla metro Cipro
“Non ci interessa che la signora in questione sia spostata dalla nostra vista e da quella dei turisti solo per qualche giorno, come gia’ successo, ma vogliamo che sia la politica a occuparsi di trovarle una situazione accogliente, dignitosa e duratura per lei e a far si’ che la stazione Cipro torni a essere un luogo pulito e decoroso per tutti quelli che vi transitano – proseguono -. Per questo ci impegneremo per suggerire a chi governa il Municipio di valutare il posizionamento delle bancarelle degli ambulanti dentro lo spiazzo, come nel progetto proposto dall’ex assessore Andrea Coia ma mai avviato dal Municipio Roma I nella persona della ex presidente Alfonsi“.

La donna di 40 anni, originaria della Nigeria, è stata arrestata dagli agenti del Commissariato di Polizia Borgo, con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. La 40enne, durante un controllo nel parcheggio esterno alla fermata della metropolitana “Cipro”, con un bastone ha colpito più volte alla schiena e al collo uno degli agenti che le aveva chiesto i documenti. Prima di afferrare il bastone, aveva già tirato una secchiata d’acqua ai poliziotti che si erano avvicinati. L’arresto è stato convalidato questa mattina, davanti al Giudice Monocratico Valerio de Gioia del Tribunale Penale di piazzale Clodio. La difesa dell’ imputata ha scelto il rito del patteggiamento, al termine del quale è stata condannata alla pena di 8 mesi di reclusione