Metro, slitta l’arrivo dei nuovi treni. E il Giubileo si avvicina

Slitta l’arrivo dei nuovi convogli CAF sulla metropolitana di Roma. Si tratta della fornitura di 30 treni, aggiudicata la scorsa primavera. Un bando importante, anche economicamente. Del valore di 252 milioni di euro. Solo che la procedura è ferma. Perché la Hitachi rail spa, seconda classificata, ha fatto ricorso al TAR. Chiedendo la sospensione del l’aggiudicazione, per verificare il metodo di attribuzione dei punteggi. E siccome la materia è complessa, i giudici hanno nominato un collegio di esperti. Direttamente dall’Universita La Sapienza. Per fare i calcoli, e dire chi abbia ragione. La vanerà di consiglio era prevista per l’8 giugno, ma è slittata a settembre. E così, la fornitura del materiale rotabile destinato alla linea A ma soprattutto alla B è in ritardo. Il Campidoglio contava nei prossimi due anni, di avere progressivamente almeno 14 treni nuovi. E gli altri 16 per il Giubileo. Ma a questo punto, difficilmente sarà così. Sula linea B attualmente, viaggiano 18 convogli di ultima generazione. Ma ancora circolano i vecchi Ansaldo degli anni ‘70. Come ha ammesso lo stesso assessore alla mobilità Patane’. Ecco allora che il ritardo nella fornitura può essere una grana. Perché rischia di far trovare Roma ancora una volta non all’altezza. Proprio durante l’Anno Santo, davanti agli occhi di tutto il mondo.

Metro B, ora è peggio che sulla Roma Lido

Senza i nuovi treni della metro a rischio la nuova disciplina del traffico

Non solo il Giubileo. Perché l’8 dicembre 2024 si aprirà la Porta Santa. E il trasporto pubblico sarà una delle pre condizioni per fare bella figura. Mentre il ritardo nell’arrivo dei nuovi treni della metro, potrebbe costituire un serio problema. Ma c’è anche la situazione di tutti i giorni. Con ascensori e scale mobili rotti. E pendolari e lavoratori costretti a viaggiare come sardine. In prospettiva poi, incombe la nuova disciplina del traffico. Con chiusure progressive ai mezzi privati più inquinanti. Fino alla introduzione dell’ecopass. La tassa per accedere alla fascia verde, come avviene a Londra o a Milano. Anche questo, previsto a fine 2024. Peccato però, che le altre due città citate abbiano le metropolitane che funzionano. Parcheggi di scambio, e mobilità pubblica garantita. Roma no. Allora, costringere i cittadini ad andare a piedi senza alternative, appare sinceramente un po’ sadico e punitivo. A meno che non si riesca a rimediare in tempo. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, c’è poco da stare allegri.