Metromare, cronaca di un disastro annunciato: aprile fotocopia di marzo, tra ritardi, corse fantasma e treni al capolinea


Contenuti dell'articolo

C’è chi la chiama “stabilizzazione”, ma la realtà è che la linea Metromare, ex Roma-Lido, si è semplicemente assestata nel suo ormai cronico malfunzionamento. Un servizio pubblico che di “pubblico” ha solo le promesse disattese e che ogni mese riesce nell’impresa di deludere anche le basse aspettative dei pendolari. I dati del monitoraggio effettuato ad aprile dal comitato dei pendolari parlano chiaro: treni in ritardo, corse straordinarie che esistono solo nei comunicati stampa e soppressioni (parziali o totali) che lasciano centinaia di persone a piedi, spesso senza neppure una navetta all’orizzonte.

Aprile come marzo (se non peggio)

Il mese di aprile non ha riservato sorprese positive. I dati globali raccolti restituiscono un quadro simile a quello di marzo, con un tasso complessivo di disservizio (ritardi + soppressioni) che passa dal 15,1% al 15,8%, includendo anche le corse straordinarie soppresse. Numeri alla mano: su un totale di 3.511 corse effettive nel mese, il 13,4% è partito in ritardo (in lieve aumento rispetto al 13,1% di marzo), mentre le soppressioni ufficiali sono calate dallo 1,4% allo 0,3%. Tuttavia, a queste si aggiunge un ulteriore 1% di corse soppresse parzialmente – come nel caso emblematico del 17 aprile.

17 aprile, una mattinata da dimenticare

È infatti nella mattinata del 17 aprile che si è registrato uno degli episodi più significativi: a causa di un albero caduto sulla linea aerea, i treni sono stati sospesi sulla tratta da Colombo a Ostia Antica dalle 6:44 alle 11:30. Per ore, i pendolari sono rimasti letteralmente a piedi. Le navette sostitutive? A detta degli utenti, pressoché inesistenti. Una costante, purtroppo, già nota a chi quotidianamente dipende da questo collegamento per motivi di lavoro o studio.

Ritardi strutturali e dati parziali

Un altro punto critico riguarda i ritardi. I dati ufficiali di Astral Infomobilità – da cui il comitato dei pendolari attinge – si riferiscono all’orario di partenza dei treni, non a quello di arrivo. Se fossero disponibili anche i tempi effettivi di arrivo rispetto agli orari previsti, la percentuale di disservizi salirebbe, secondo i pendolari, “vicina al 100%”. Le cause? Le solite: lavori in corso, guasti all’alimentazione elettrica, segnalamenti malfunzionanti, porte difettose. Una somma di inefficienze che rende ogni corsa un’incognita.

I treni MA200

A peggiorare il quadro arriva la decisione di Cotral di mettere definitivamente fuori servizio i treni MA200, gli stessi ricevuti in eredità dal Giubileo del 2000. Nonostante una revisione generale, questi convogli sono stati utilizzati solo per corse straordinarie a causa della loro nota inaffidabilità. Ora anche Cotral ne riconosce l’inefficacia, una posizione che pendolari e persino Atac avevano già espresso da anni. Ma senza treni nuovi, il futuro rimane appeso a un binario incerto.

Corse straordinarie

Cotral dichiara di mettere quotidianamente in linea 22 corse straordinarie nei giorni feriali e 12 nei weekend. I pendolari, però, continuano a monitorare con scrupolo il reale scostamento tra quanto promesso e quanto effettivamente garantito. Ad aprile, il numero complessivo di corse straordinarie effettive è stato di 518. Di queste, 469 sono state le cosiddette “sottilette” (inserite tra due corse ufficiali), e 49 le “spazzola” (da Acilia verso Porta San Paolo). Un dato che non basta a colmare i vuoti lasciati da ritardi e cancellazioni.

Stabilità sì, ma nel disagio

Il monitoraggio di aprile della linea Metromare conferma un servizio ferroviario che ha smesso di precipitare, ma solo perché ha toccato il fondo. La “stabilizzazione” evocata dai numeri non è segno di miglioramento, bensì di una cronica inefficienza diventata ordinaria amministrazione. Finché non arriveranno i nuovi treni — e al momento non ci sono notizie rassicuranti in merito — i pendolari continueranno a fare i conti con un sistema ferroviario che, più che un servizio pubblico, sembra una roulette quotidiana.