Metromare, tra promesse e disagi: i pendolari chiedono interventi immediati per una linea al collasso

Parole, scuse, promesse. Ma intanto il disagio resta quotidiano, e l’emergenza non conosce tregua. È il quadro emerso durante l’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra il Comitato Pendolari della Roma-Lido, Cotral S.p.A. e Regione Lazio, convocato su richiesta del presidente di Cotral Manolo Cipolla per instaurare un dialogo diretto con gli utenti della linea ferroviaria tra le più martoriate della Capitale. Fin dalle prime battute, la Regione ha puntato l’attenzione su Astral S.p.A., azienda in house incaricata anche della gestione del verde lungo la tratta. Solo nel primo semestre del 2025, ben cinque episodi di caduta di alberi e rami hanno causato l’interruzione della circolazione.
Un dato allarmante che ha spinto l’assessorato regionale a chiedere un incremento delle squadre addette alla potatura. Ma la risposta, come sempre, arriva dopo i danni: emblematico quanto accaduto lo scorso 29 giugno, quando i passeggeri di un treno bloccato in linea hanno dovuto raggiungere a piedi la stazione di Magliana, camminando sulla massicciata, tra sterpaglie e buio, senza accesso alle uscite d’emergenza, inagibili o chiuse con catene.

Condizionatori guasti e treni inadeguati
Altro tema caldo quello dei condizionatori fuori uso, su cui il presidente Cipolla ha ammesso pubblicamente la responsabilità aziendale. Una parte dei treni CAF300, in servizio sulla linea, non è dotata di un impianto di climatizzazione funzionante, con gravi ripercussioni per i passeggeri, soprattutto durante le settimane di caldo estremo. Cotral ha annunciato l’acquisto di nuovi compressori e l’avvio dei lavori su un treno alla volta, con tempi stimati di 7-10 giorni per ciascuna unità. Ma il cronoprogramma porta alla metà di settembre: troppo tardi per un’estate che si sta rivelando tra le più torride.
Il Comitato ha ricordato come questi interventi dovevano iniziare in inverno, per garantire treni agibili nei mesi estivi. Invece, ancora una volta, ci si muove a emergenza in corso.
Navette sostitutive
Nel corso della riunione si è discusso anche del controverso servizio navetta attivato da Cotral durante le interruzioni della linea. I pendolari chiedono che diventi integrativo e non solo sostitutivo, con corse regolari, orari certi e mezzi climatizzati. Cotral ha risposto con prudenza, citando problemi di budget e sostenibilità economica, ma il Comitato ha ricordato che nel 2023 la Regione aveva già stanziato fondi extra per un servizio simile e che ogni mese Cotral riceve finanziamenti regionali, anche per treni serali sostituiti con autobus di capienza irrisoria.
Treni fermi e appalti infiniti
Altro nodo irrisolto riguarda i treni MA200, sottoposti a revisione ma ancora fermi per guasti tecnici. Solo ora Cotral dichiara di aver recuperato, tramite Ansaldo Trasporti, gli schemi progettuali delle centraline necessarie al funzionamento delle vetture. Ma nel frattempo uno dei convogli giace da mesi nel deposito di Magliana, inutilizzato. Intanto resta bloccato da oltre un anno anche il CAF trasferito dalla Metro A, per il quale si attende ancora un accordo definitivo tra Regione Lazio e Comune di Roma. Doveva essere un’operazione risolutiva, ma si è trasformata in una tragicommedia burocratica, che ha lasciato i cittadini della Lido (e della Metro A) senza un treno in più per oltre 13 mesi.
Nuovi treni
Sul fronte dei nuovi treni promessi da anni, il Comitato esprime profondo scetticismo. L’appalto affidato a Titagarh-Firema è in stallo, e nonostante il cambio ai vertici e la possibile iniezione di capitali, la produzione non si è mai avviata davvero. Il rischio è che la situazione resti ferma ancora a lungo, e le esigenze dei viaggiatori continuino a non essere ascoltate.
Servono risposte vere
Il Comitato, attivo da quasi 15 anni, lancia un appello accorato: serve un Piano di Emergenza concreto, commisurato alla gravità della situazione. I cittadini sono stanchi di scuse e promesse: chiedono interventi risolutivi, manutenzioni programmate, treni adeguati e trasparenza sui tempi. Il presidente Cipolla ha affermato di voler “metterci la faccia”. Ma per chi viaggia ogni giorno su una linea in emergenza permanente, le parole non bastano più. Servono i fatti. Subito.