Metropolitane al collasso. Dopo la Roma Lido potrebbe toccare alle linee A e B

Le metropolitane di Roma sono al collasso. E dopo la temporanea soppressione di cinque fermate sulla Roma Lido adesso lo stop potrebbe interessare anche le linee A e B. Sarebbe una catastrofe per la mobilità cittadina, è facile immaginarlo. Ma il rischio è concreto. Causato sempre dalle mancate o ritardate manutenzioni dei convogli. Sotto questo punto di vista, negli ultimi anni si è fatto poco o niente. E adesso LAnsfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ndr) chiede il conto. Lo ha fatto per i treni Ma 200 della Roma Lido, che dovevano andare in officina dal luglio 2019. E adesso lo stesso richiamo potrebbe coinvolgere a stretto giro i 51 convogli delle altre linee. Anche perché dopo il disastro ferroviario di Viareggio, giustamente si è applicato il principio della tolleranza zero su eventuali ritardi nelle revisioni. Così i sindacati hanno lanciato l’allarme. Mentre il neo assessore ai trasporti Patane’, uomo forte di Zingaretti e ora alla corte di Gualtieri, ha rassicurato che non ci saranno riduzioni del servizio. E che stanno arrivando 14 nuovo treni, due per la linea A e 12 per la B. Ma la preoccupazione rimane. E le parti sociali mettono le mani avanti.

La denuncia del sindacato, sulle metropolitane servono subito risposte

Lo stop al servizio “rappresenterebbe un danno enorme per la mobilità della Capitale dopo il disastro della Roma – Lido” – avverte la Faisa Cisal. “I problemi, però, sono più gravi ed estesi. A causa del totale abbandono del comparto tranviario e del settore eco-compatibile, filobus ed elettrico, ormai ridotti a meri esercizi di rappresentanza visto che il fermo interessa circa il 60% del parco mezzi. Peggiorando così anche la già compromessa situazione ambientale della Capitale. Da tempo stiamo denunciando al Management di Atac, a Roma Capitale ed alle Istituzioni, lo stato di abbandono delle manutenzioni dei rotabili e dell’infrastruttura delle metropolitane, delle ferrovie, dei tram e dei filobus. Il disastro attuale è stato ampiamente preannunciato. E la situazione, se non si interviene subito e seriamente, non può che peggiorare. Ogni giorno notizie di nuovi disagi, disservizi, inconvenienti ed incidenti. Non è così che si può gestire la mobilità di una grande capitale europea”. Da qui la richiesta del sindacato per un incontro urgente con Roma Capitale e Regione Lazio. C’è infatti da scongiurare uno scenario che metterebbe in ginocchio la mobilità cittadina. Con conseguenti gravi ripercussioni sul tessuto socio-economico di una Capitale che, seppur tra mille difficoltà, cerca di riprendersi dai danni procurati dalla pandemia.