Microcamera negli spogliatoi Atac di Cinecittà, l’interrogazione in Campidoglio: “Chi l’ha installata e perché?”

Autobus Atac

Microcamera nascosta negli spogliatoi dei macchinisti Atac alla fermata Cinecittà, adesso arriva anche l’interrogazione. A farla il presidente della Commissione di Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, Federico Rocca, che chiede al Sindaco e all’assessore competente di chiarire una vicenda che sta facendo discutere anche all’interno dell’azienda dei trasporti. Secondo quanto emerso, il minuscolo dispositivo sarebbe stato trovato tra i cavi elettrici, in un punto difficilmente visibile, all’interno degli spogliatoi destinati al personale dei treni. E da quel momento si è aperto un giallo: chi l’ha messa lì e per quale scopo?

Lavoratori preoccupati

L’episodio, scoperto due giorni fa, ha scatenato preoccupazione e indignazione tra i macchinisti e il personale Atac, soprattutto perché quegli spazi sono frequentati anche da donne. La presenza di una telecamera nascosta in un luogo che dovrebbe garantire privacy e sicurezza è considerata una violazione gravissima. A oggi non è ancora chiaro se la microcamera fosse attivada quanto tempo fosse installata né se abbia registrato o trasmesso dati. Quel che è certo è che non risultano autorizzazioni né accordi sindacali che giustifichino l’uso di dispositivi di sorveglianza in quell’area.

L’interrogazione di Rocca

Nell’interrogazione presentata ai vertici di Roma Capitale, Rocca chiede di verificare se Atac sia del tutto estraneaall’installazione del dispositivo e, in caso affermativo, chi possa averlo piazzato. “Serve capire – si legge nel documento – da chi e per quale motivo sia stata collocata la telecamera, se abbia registrato immagini e in che modo si intenda procedere per tutelare i lavoratori”.

La Commissione, spiega ancora Federico Rocca, vuole vederci chiaro su un fatto che “rappresenta una palese violazione della privacy e un episodio che rischia di minare la fiducia dei dipendenti nei confronti dell’azienda e delle istituzioni”.

Privacy violata e sicurezza in bilico

L’installazione di telecamere nei luoghi di lavoro, ricorda il documento, può avvenire solo per motivi produttivi, organizzativi o di sicurezza, e sempre con l’accordo dei sindacati e la segnalazione visibile dei dispositivi. Nessuna di queste condizioni, però, sembrerebbe sussistere nel caso di Cinecittà. Intanto l’azienda, che ha già fatto sapere di non avere alcun ruolo nell’accaduto, potrebbe avviare una propria indagine interna, mentre le forze dell’ordine sarebbero state allertate per accertare eventuali responsabilità penali.

La vicenda si inserisce in un contesto già delicato per l’Atac, tra carenze strutturali, turni massacranti e continue segnalazioni di malessere tra i dipendenti. La scoperta di una microcamera negli spogliatoi ha solo peggiorato il clima di sfiducia e sospetto. Ora il Campidoglio chiede chiarezza, e i lavoratori pretendono una risposta: chi li stava spiando e perché?