Milano accetta la sfida: ospedale in 10 giorni. Perché non può farlo anche Roma?
La sfida di Milano. La sfida di Bertolaso. Se è possibile costruire un ospedale in pochi giorni a Milano perché non dovrebbe essere possibile realizzarlo anche a Roma? Per non parlare dei cinesi di Wuhan, che l’ospedale lo hanno edificato in dieci giorni. Anzi, sembra che già lo abbiano smontato, perché da loro l’emergenza è finita. Da noi sta per cominciare. E allora servono ospedali con posti-letto per terapia intensiva. Guarderemo poi le responabilità di chi in dieci anni ha distrutto la sanità del Lazio, lasciando degradare strutture imponenti. Chiudendo ospedali e sprecando milioni di euro in immobili e macchinari lasciati al degrado.
Forlanini e San Giacomo potrebbero raccogliere la sfida
La sfida di Milano e di Wuhan potrebbe essere raccolta anche a Roma. Abbiamo il Forlanini, abbiamo spazi come la vecchia Fiera di Roma, abbiamo altre strutture ospedaliere in tutta la Ragione Lazio non utilizzate o sottoutilizzate. La Regione avrà una mappa… Abbiamo il vecchio ospedale San Giacomo in Augusta, chiuso pochi anni fa dopo costose quanto inspiegabili ristrutturazioni. Se l’emergenza sta veramente arrivando, dobbiamo correre ai ripari. Altro che montare tende davanti agli ospedali. Le strutture ci sono, è solo questione di buona volontà e di soldi. Ma a Milano hanno già trovato 40 milioni di euro dai privati, e certamente arriverebbero anche a Roma. Basta chiedere.
Serve una classe politica adeguata
Si tratterebbe di attuare in intervento una volta tanto coraggioso da parte della Regione Lazio e anche dal governo. O aspettiamo di avere i lazzaretti per strada o dentro le tende? Il San Giacomo, che la destinazione d’uso a ospedale impedice di vendere. Non potrebbe essere utilizzato? E il Forlanini, anziché essere luogo saltuario di eventi festaioli o rifugio per tossici, sbandati e spacciatori, potrebbe essere preso in mano dal Genio e rimesso a nuovo in quattro e quattr’otto. I muri ci sono, il tetto pure, la struttura era stata pensata dal fascismo come quella di un sanatorio, per giunta immerso in un parco di 12mila metri quadri. Che aspettiamo? Ma già, ci vorrebbe un Bertolaso. E una classe dirigente coraggiosa.