Militare massacrato di botte a Centocelle, c’è un sospettato: un tunisino pregiudicato. Perché era ancora in Italia?

C’è un sospettato per l’omicidio del militare Danilo Salvatore Lucente Pipitone, morto ieri a Roma dopo un’aggressione tra venerdì e sabato notte a Centocelle. Le forze dell’ordine sono sulle tracce di un uomo di circa 30 anni di origine tunisina, detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di droga. L’ultimo atto presso l’Ufficio Immigrazione della Capitale risale invece al 2013. Sulla vicenda indagano i poliziotti della Squadra Mobile. La storia la racconta il Corriere della Sera. Il sospettato si chiama Mohamed Abidi, ma in realtà potrebbe avere altre identità, ha 33 anni ed è tunisino. Lui avrebbe ucciso il 33enne Danilo Lucente Pipitone, caporalmaggiore dell’esercito. L’aggressore fuggito su di una Fiat 500 Abarth presa a noleggio.
Il tunisino noto da anni alle forze dell’ordine
Questo Mohamed Abidi – dice ancora il Corriere – è una specie di fantasma. Era dal 2013 che la polizia lo controllava, e dopo era stato arrestato per spaccio di droga. Poi, scarcerato nell’aprile 2018. La Polizia comunque ritiene che abbia documenti falsi: sono in corso verifiche sulle impronte digitali per capire se sia stato fermato o controllato sotto altre identità. Venerdì scorso, secondo testimoni, tra il militare e il tunisino ci sarebbe stato un vioento litigio per motivi ancora sconosciuti, culminato poi nell’uccisione di Pipitone da parte di uno o più aggressori. Pipitone, siciliano, era nell’esercito da oltre 20 anni. Era operatore sanitario e attualmente lavorava nell’ospedale militare del Celio.

Il militare forse stava andando a riprendere l’auto parcheggiata
Il Corriere conclude con un dubbio: “Rimane un giallo perché il 44enne, che abitava nella cittadella militare della Cecchignola, separato dalla moglie e senza figli, si trovasse a Centocelle venerdì notte, in una zona frequentata da spacciatori e protettori di prostitute, dove non sono rare le aggressioni gratuite ai passanti da parte di gang composte da pregiudicati italiani e stranieri. Ad avventarsi su Pipitone, che stava forse andando a riprendere l’auto che aveva parcheggiato poco prima, sarebbe stato proprio uno straniero, con precedenti e per questo già schedato. Ma potrebbe non essere stato l’unico”.