Mille negozi non riapriranno a Roma. Assurdo diktat di Conte

negozi chiusi

Mille negozi non riapriranno a Roma. E altre centinaia di migliaia in tutta Italia. La fase 2 affosserà definitivamente l’economia nazionale. ”Con un sentimento di sofferenza e rabbia siamo intenzionati a non riaprire le nostre attività perché i costi di gestione supererebbero di di gran lunga i costi della chiusura. È infatti impossibile provare a ripartire in questa situazione e senza il minimo supporto da parte di chi ci governa. Non potremo ritirare dalla cassa integrazione i nostri dipendenti, non potremo onorare i nostri debiti con i fornitori, non potremo pagare i canoni di affitto.” È quanto dichiara in una nota il presidente di Confcommercio centro di Roma e Federmoda Roma, David Sermoneta.

Negozi chiusi, protesta la Confcommercio

”Oltre mille negozi appartenenti alle catene di distribuzione più conosciute sono intenzionate a non riaprire – prosegue Sermoneta – perché non possono sostenere una situazione ancor più gravosa della chiusura. Il 18 maggio sarà infatti concessa la facoltà di aprire, ma non quella di lavorare, abbandonati a noi stessi e senza la possibilità di poter beneficiare di alcun supporto concreto, malgrado le promesse fatte dal governo centrale e locale.Con stupore avvertiamo la mancanza di volontà da parte delle Istituzioni nel comprendere le dinamiche reali del commercio al dettaglio e i suoi bisogni per potere avere garantito il diritto al lavoro. ”Per questi motivi Federmoda Roma intende appoggiare tutti i movimenti spontanei territoriali che invitano alla non riapertura, se non in presenza di concrete misure di sostegno alle imprese e modalità operative in linea con le più elementari dinamiche commerciali.”

Dal governo nessun aiuto

”La Fase 2 rinvia la riapertura degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e di tante attività del turismo e dei servizi. Ogni giorno di chiusura in più produce danni gravissimi e mette a rischio imprese e lavoro”. Così il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta le disposizioni annunciate dal Presidente del Consiglio “In queste condizioni – sottolinea – diventa vitale il sostegno finanziario alle aziende con indennizzi a fondo perduto che per adesso non sono ancora stati decisi. Bisogna invece agire subito e in sicurezza per evitare il collasso economico di migliaia di imprese”. “Chiediamo – conclude Sangalli – al Presidente Conte un incontro urgente, anzi urgentissimo per discutere di due punti: riaprire prima e in sicurezza. Mettere in campo indennizzi e contributi a fondo perduto a favore delle imprese”.

(Foto: adnkronos)