Mimmo Parisi, il guru di Di Maio, se ne va negli Usa. FdI: “Indecoroso”
Chi vuole correre in soccorso di Mimmo Parisi, il guru dei Big Data del Mississippi che Luigi Di Maio ha voluto in Italia alla presidenza dell’Anpal? Per chi non lo sapesse, l’Anpal è l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. I motivi per criticarlo ci sono tutti: “Si apprende da fonti stampa che il Presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, avrebbe abbandonato la gestione della struttura. In una situazione già precaria e aggravata dall’emergenza Covid-19 che aveva già sospeso tutta una serie di procedure relative all’incontro domande-offerte di lavoro per i percettori del reddito di cittadinanza. A tal proposito ci si chiede come sia possibile che, in una situazione di emergenza occupazionale e sociale come quella che stiamo vivendo, proprio l’Anpal sia senza guida”. Così i deputati della Lega Giulio Centemero e Claudio Durigon.
La Lega: Parisi fulcro dello scontro nella maggioranza?
Che continuano: “Che tra supposti conflitti di interesse e presunte opacità nella gestione economica dell’Ente si stia consumando una vera e propria resa dei conti all’interno della già claudicante maggioranza? Tesi che – chiedono Centemero e Durigon – potrebbe trovare una risposta proprio dalla mancata approvazione del piano industriale da parte del CdA dell’Agenzia. Ciò premesso risulta una situazione inaccettabile a fronte inoltre, del fatto, che Parisi potrebbe avere assunto in Mississippi un incarico incompatibile che, al rientro, creerebbe ulteriori problemi nella prosecuzione della guida dell’Anpal”. “Auspichiamo che il ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, al quale presenteremo Question Time, possa dare una risposta ai tanti quesiti che questa strana situazione sta alimentando. E anche indicare le urgenti iniziative di propria competenza che intende adottare per porre rimedio alla situazione di gravità inaudita creatasi. Proprio a cominciare dalla sospensione dell’emolumento percepito”, concludono i leghisti.
Italia Viva: il presidente Anpal chiarisca le sue spese
Anche Italia Viva, che apre un altro fronte, all’attacco: “A breve il presidente di Anpal Domenico Parisi dovrà rispondere davanti al Parlamento sia delle inspiegabili spese fatte sostenere all’Anpal sia delle sua partenza verso gli Usa”. Lo rende noto Camillo D’Alessandro, capogruppo di Italia Viva in commissione Lavoro alla Camera. “L’Ufficio di presidenza della Commissione ha infatti accolto la richiesta di Italia Viva di un’audizione urgente del presidente Parisi. Qualora avesse problemi a tornare in Italia, Parisi può contare sul fatto che la Commissione ha previsto anche la possibilità di un’audizione online. Il presidente di Anpal dovrà quindi rispondere su tutto. Qualora avesse problemi a tornare, Ci auguriamo, quindi, si presenti. In caso contrario a fare chiarezza sarà la magistratura”, conclude.
FdI: immediate dimissioni per Parisi
Fratelli d’Italia aveva sollevato tra i primi la questione Parisi. “Chiediamo le immediate dimissioni del presidente di Anpal Mimmo Parisi e il ristoro del danno economico da lui causato. Il professor Parisi aveva già dato ampia prova della sua inadeguatezza al ruolo che il M5s gli ha voluto affidare. Da ultimo, a fine marzo, ha presentato un piano industriale talmente inconsistente che il cda dell’Anpal è stato costretto a bocciarlo senza mezzi termini”. Lo dichiara il deputato di Fdi, Walter Rizzetto, capogruppo della commissione Lavoro. Rizzetto annuncia un’interrogazione al ministro Nunzia Catalfo, per far rimuovere Parisi dalla presidenza Anpal.
“Adesso, pur continuando a mantenere la propria posizione in Anpal e nonostante il periodo di emergenza sanitaria, economica e lavorativa, Parisi è partito per gli Usa a tempo indeterminato per accettare un ulteriore incarico alla Mississipi State University. E’ a dir poco indecorosa la sua condotta”. “L’Agenzia deve occuparsi delle politiche attive del lavoro, senza un piano industriale e con un presidente all’estero a sbrigare affari personali. Tra l’altro, da quanto si apprende, Parisi tra retribuzione e folli spese personali, pare mai giustificate, è costato all’Anpal e quindi alla collettività, circa 345 mila euro in un anno. Va rimosso immediatamente dal proprio incarico. Senza ombra di dubbio”, conclude Rizzetto.