Minacce di morte a Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: 5 persone indagate

Locatelli

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, su delega della locale Procura della Repubblica e con il supporto dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, hanno eseguito alcune perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti indiziati di essere gli autori delle minacce di morte e delle ingiurie indirizzate al Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli.

Minacce a Locatelli: l’operazione dei carabinieri

Le minacce erano state veicolate, a partire dallo scorso mese di febbraio, attraverso numerosi messaggi di posta elettronica indirizzati al professore Locatelli, quando lo stesso era promotore della campagna vaccinale e delle disposizioni relative alle misure anti-covid19. Nello specifico, i Carabinieri della Sezione Indagini Telematiche del Nucleo Investigativo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno individuato i 13 mittenti delle numerose mail inviate, sottoponendo i cinque soggetti che avevano proferito le minacce di morte a perquisizione domiciliare.

A questi ultimi, residenti nelle province di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, sono stati sequestrati i telefoni cellulari ed i computer che verranno sottoposti ad accurata analisi al fine di accertare la concretezza delle minacce proferite e la loro eventuale appartenenza a frange estremiste.

Chi è il presidente del Css

Dal febbraio 2019 nominato alla massima carica del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli è uno dei nomi più stimati nell’ambito medico italiano, soprattutto grazie alla sua attività rivoluzionaria con i piccoli pazienti. Empatico e grande studioso, Locatelli è una figura molto apprezzata non solo dai colleghi e dalle istituzioni, bensì anche dal grande pubblico per via della sua centralità nella lotta ai tumori infantili. Primario di Oncomatologia pediatrica e medicina trasfusionale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. L’istituzione situata in Piazza Sant’Onofrio, luogo centrale della capitale sotto la giurisdizione vaticana, si è convertita negli anni in un vero e proprio punto di riferimento per quel che riguarda il trattamento di vari tipi di leucemie e tumori che colpiscono in particolar modo l’età infantile.