Missione Osaka, il viaggio di Gualtieri tra cronisti (pagati dal Teatro), inceneritore e tuffi nel Tevere: scoppia la polemica

Quattrocentocinquantamila euro. È questo il prezzo che dovranno pagare i romani per la missione all’Expo 2025 di Osaka, un viaggio che sta facendo discutere non solo per i costi, ma anche per la gestione poco chiara tra politica, cultura e interessi industriali. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è finito al centro delle polemiche non solo per i soldi spesi, ma anche per la delegazione (formata da 7 persone, tra cui un consigliere di opposizione) che lo ha accompagnato.
Un numero irrisorio rispetto alle 60 persone partite con il Presidente della Regione Francesco Rocca, che aveva fatto gridare allo scandalo per le spese assurde proprio in occasione del suo viaggio in Giappone. Adesso, però, al centro della polemica c’è altro, come evidenziato dal Fatto Quotidiano. Al seguito del Primo Cittadino, infatti, non ci sono solo funzionari e tecnici, ma anche tre cronisti di punta di altrettanti giornali romani, inviati in Giappone non a spese del Comune ma del Teatro dell’Opera, la cui orchestra si è esibita a Osaka.

Giornalisti, concerti e politica
Tre firme di politica locale catapultate dall’altra parte del mondo per recensire un concerto? Sembrerebbe un po’ improbabile. Infatti, accanto alle cronache musicali, sui quotidiani nei quali i giornalisti scrivono è comparsa, con molto più spazio, la visita di Gualtieri al termovalorizzatore di Maishima, l’impianto che dovrebbe ispirare il contestato inceneritore di Santa Palomba, affidato ad Acea, municipalizzata al 51% del Comune di Roma.
E proprio Acea era presente a Osaka con l’ad Fabrizio Palermo, segno che la missione non era solo culturale ma anche industriale. Il tutto mentre a Roma il progetto del maxi-inceneritore da 600mila tonnellate l’anno continua ad accendere proteste e barricate civiche. E se andiamo a guardare il Teatro dell’Opera, scopriamo che è partecipato anche da MiC, Regione Lazio e Acea (la stessa che dovrà costruire l’inceneritore). E che recentemente la Corte dei Conti del Lazio ne aveva bocciato la gestione dei conti.
Intanto, qualcuno è rimasto a casa. Nessun invito per altre testate importanti. Nemmeno per Il Tempo, storico quotidiano romano che non risparmia critiche all’amministrazione. “Non ci hanno neppure chiesto se volevamo andare a spese nostre. I giornali liberi non piacciono al sindaco”, ha denunciato il direttore Tommaso Cerno al Fatto Quotidiano. Dal Teatro replicano imbarazzati: “Abbiamo portato quelli con cui lavoriamo di più, ma faremo a rotazione”.
Tra inceneritore e proclami per il Tevere balneabile (ma Rocca lo sberleffa)
Accanto alla (poca) cronaca musicale, sui giornali sono comparse puntuali le foto e i dettagli della visita di Gualtieri al termovalorizzatore di Maishima, modello che il sindaco vuole replicare per l’inceneritore capitolino: “Il nostro sarà così, anzi più moderno”, ha dichiarato.
Ma non solo. È stato dato risalto alle parole di Gualtieri, che ha rilanciato il sogno del Tevere balneabile entro cinque anni, la promessa che più di tutte ha acceso polemiche e satira. Un’idea che ricorda da vicino il progetto della Senna voluto da Macron, con tutti i rischi politici del caso. Le parole del sindaco sono state subito frenate dal presidente della Regione Rocca, che ha ricordato che Roma ha problemi ben più urgenti, rispetto a fare il bagno nel fiume.
Destra e sinistra, però, quando si tratta di viaggi a spese dei cittadini, la pensano alla stesso modo. E anche questa, tra costi elevati e promesse, sembra più un’operazione di immagine che una missione istituzionale.