“Missione salvavita” da Fiumicino a Tor Vergata: scorta ‘super’ per consentire un trapianto dalla Germania a Roma

Polizia e medici per il trasporto del midollo osseo

Una scatolina che a molti poteva sembrare innocua, forse “inutile” a prima vista, così senza soffermarsi troppo. Ma che per un uomo, invece, era tutto: era vita. Lì dentro c’era il midollo osseo, di cui lui aveva bisogno. E che lui stava aspettando da tempo. Una storia a lieto fine quella che arriva da Roma. O meglio, dalla Germania, dove il midollo osseo è stato donato. Una storia di quelle che riempiono il cuore e che fanno dimenticare, anche solo per un attimo, la brutta realtà.

Un intervento di speranza, con quella catena di donazione organi che non si è certo fermata: dal trasporto in sicurezza, grazie all’aiuto prezioso degli agenti del Commissariato Colombo, all’arrivo al Policlinico Tor Vergata.

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La donazione del midollo osseo dalla Germania al Policlinico Tor Vergata

Sono stati gli agenti del Commissariato Colombo a trasportare in sicurezza l’organo. Loro giovedì mattina erano impegnati nell’ordinaria attività di controllo del territorio quando quella ‘routine’ è stata scombussolata da una notizia. Doveva recarsi urgentemente, il prima possibile, all’aeroporto di Fiumicino per un servizio di scorta di trasporto organi, in arrivo dalla Germania.

Così i poliziotti sono arrivati al terminal, hanno preso contatti con un volontario del Nucleo Operativo Protezione Civile, appena atterrato da Monaco con la borsa refrigerata con all’interno midollo osseo, e lo hanno scortato a bordo della Volante fino al Policlinico Tor Vergata. Qui, in ospedale, ad aspettarli un uomo. Lui che grazie a quella scatola avrebbe potuto continuare a vivere.

Midollo donato
Midollo donato – www.7colli.it

La missione salvavita

La tempestività dei poliziotti ha consentito di portare a termine la missione salvavita e raggiungere così in pochi minuti il Centro Trapianti, dove ad attenderli c’era l’equipe medica. I poliziotti hanno consegnato la “scatolina della vita”, che proveniva dal nord Europa, con il plauso dei medici che hanno ricevuto il “prezioso dono”. E tutto questo addirittura in anticipo rispetto ai tempi di consegna previsti.

Una catena di aiuti e un lieto fine…che ha ridato vita.