Ma quali moderati per il Terzo Polo. I capi sono ex di sinistra

Moderati terzo polo

Ma quali moderati per il terzo polo. Calenda e compagnia sono ormai destinati a morire di voto utile e davvero non riusciranno ad incantare quel popolo moderato e non rassegnato che ora vede finalmente il centrodestra alla soglia della vittoria.

Perché andare incontro alla sconfitta quando si può tornare a governare l’Italia? Facciano pure il Terzo polo ma non avranno alcuna attrattiva per i moderati, che certo non sono fessi.

Nessuna attrattiva per i moderati dal Terzo polo

Lo ha spiegato bene anche una che certo estremista non è, come Renata Polverini intervistata da La Stampa. Che non ha mancato di far notare quanto odio ci sia stato fino a ieri tra Renzi e Calenda. E poi perché si dovrebbe votare per chi proviene dal partito democratico non si capisce.

Ancora di più nei collegi uninominali, che rappresenteranno un terzo di deputati e senatori. Lì la “guerra” sarà a prendere un voto in più degli avversari, e con tre sinistre in contrapposizione sarà ancora più agevole la corsa del centrodestra verso la vittoria. In ogni collegio ci saranno candidati del Pd, dei Cinquestelle e dei cosiddetti moderati del Terzo Polo ex rossi. Il centrodestra ne avrà uno solo e arriverà primo nella stragrande maggioranza dei casi.

Vengono dal Pd, sia Renzi che Calenda…

Partita già vinta? No, perché nei giochi di prestigio che abbiamo visto finora potrebbe ancora accadere di tutto sino alla presentazione delle liste. Ma crediamo che dopo quel che finora hanno dimostrato a sinistra, davvero non riusciranno ad esibire alcuna credibilità per governare l’Italia.

Le liti fragorose che hanno frantumato le varie ipotesi di alleanze “contro la destra” non avranno alcuna possibilità di affascinare elettori che cercano serenità e non scontri continui. Tanto più se quei conflitti tra Letta e ognuno dei suoi “alleati” dovessero albergare addirittura dentro Palazzo Chigi. No, c’è bisogno di governare e non di risse quotidiane. La sinistra tornerà a quello che gli riesce meglio: l’opposizione.