Modesta proposta al governo italiano e alla Ue: l’invasione si potrebbe fermare così

navi militari italiane (2)

Ci permettiamo di sottoporre, al nostro governo prima di tutto, una modesta proposta per evitare, come tutti desiderano, che immigrati partano dalle sponde africane per venire – soprattutto – in Italia. Le mutate condizioni politiche ed europee consentono ora questa operazione, che certo non è facile né economica, ma forse metterebbe la parola fine a quella che è diventata una vera e propria invasione. Invasione alla quale, a sentire molti, troppi, si avrebbe anche diritto. Le lobbies e una certa finanza europea e le sinistre vorrebbero il “clandestino libero”: ossia che chiunque lo desideri, venga in Italia e sia accolto, sfamato, alloggiato, curato e messo a lavorare a nostre spese e i cui minori mantenuti da noi sino al 18° anno di età. Ovvio che non si può fare. I clandestini così producono solo insicurezza, vogliamo fare la fine della Francia?

Dispiegare le navi della Ue di fronte alle coste africane contro l’invasione

E allora come fare per fermare l’invasione? E’ abbastanza semplice e ricalca un po’ il progetto di Giorgia Meloni degli anni scorsi. Ma perfezionato, perché ora l’Europa sembra aver capito. Prima di tutto si concerta con la Ue la strategia da seguire e l’organizzazione. Poi si fanno accordi con Tunisia e Libia per consentire alle navi delle nazioni europee di stazionare di fronte alle coste africane di partenza, a qualche miglio. E non ci vorrebbero troppe navi, perché oggi coi satelliti, coi droni, coi radar, è possibile vedere, di giorno e di notte, se qualcuno si imbarca su gommoni o barchini. Poiché si tratta di acque territoriali tunisine e libiche, si potrebbe consentire a bordo della navi Ue la presenza di ufficiali di codeste marine militari per gestire le operazioni, avendo il titolo per farlo.

Impedire agli immigrati di partire per la loro sicurezza

Quando i barchini sono in mare, unità navali europee li intercettano immediatamente e per la loro sicurezza li riportano da dove sono partiti, dopo averli ovviamenti rifocillati, curati, assistiti. Sarebbe un’operazione costosa, certo, ma accogliere centomila clandestini l’anno in Italia non è che sia proprio gratis, tra carburante per le navi, stipendi, noleggio dei traghetti, gestione dei centri accoglienza e tutto il resto. Compreso il già citato mantenimento dei minori sino alla maggiore età. E’ ovvio che in cambio l’Europa si farà carico con Libia e Tunisia dei costi, sotto forma di acquedotti, ospedali, strade, mezzi. Il problema in questo modo si risolverebbe in pochi mesi: i clandestini dopo un po’ non partirebbero più e i trafficanti di schiavi capirebbero che non c’è più trippa per gatti. Ora abbiamo un governo abbastanza forte per farlo.