Monnezza a Roma? Certo, se si mandano allo sbando i lavoratori Ama

Monnezza Roma

Quello che succede sulla Grande Monnezza a Roma ha precise responsabilità. È troppo comodo per l’amministrazione Raggi dare ogni colpa ai  lavoratori, che sono stati praticamente mollati. Ormai il servizio è allo sbando e alla fine i rifiuti crescono perché nell’Ama la situazione è di confusione totale, il Comune non sa che pesci prendere, la raccolta latita.

Gli stessi sindacati vanno giù duri, perché non c’è più spazio per il confronto con chi rappresenta chi lavora.  “Ormai vanno di moda la costante pratica dello scaricabarile, le giustificazioni continue, i rimpalli di responsabilità, tutto degno del più grande teatro itinerante di commedianti”.

Lavoratori Ama abbandonati dal Campidoglio

A pronunciarsi in questo modo è la UIL, attraverso il Coordinatore Regionale Alessandro Bonfigli. La denuncia è netta: “Mai vista una storia del genere, ove il non decidere da una parte e’ diventata la decisione e il dividere dall’altra è ornai prassi abitudinaria utilizzata a seconda della convenienza. In mezzo, trattati come burattini e macelleria sociale, restano migliaia di lavoratori e lavoratrici di AMA sempre più indeboliti strategicamente, separati sindacalmente e confusi professionalmente”.

Il racconto è drammatico: “Su poco più di 5000 lavoratori rimasti idonei a tutti i servizi, almeno il 50% non sa più cosa deve fare, come deve farlo e a chi deve rispondere: se ai cittadini oppure ai poteri di condizionamento. Abbiamo lavoratori che sono ormai allo stremo delle loro forze e che nonostante tutto, piuttosto che essere ringraziati e supportati, vengono sempre più etichettati come fannulloni.

Eppure c’è un piano assunzionale promesso e ancora non confermato; un piano economico tariffario presentato da Ama e ancora non deliberato, in via straordinaria , prima del 31 luglio dal Campidoglio; un progetto di mutuo soccorso condiviso con Roma Capitale ed Ama per continuare a dare continuità lavorative ai lavoratori del più grande appalto beffa da 150 milioni di euro.

Monnezza a Roma: ecco che cosa manca

E ancora: un documento di approvazione sullo stato patrimoniale di Ama necessario alla sua sopravvivenza ma regna il silenzio assordente di Roma Capitale; un iter dei bilanci aziendali di cui nemmeno si conosce lo stato di avanzamento; un piano industriale di cui non si ha traccia.

“Ama non può continuare a navigare senza bussola e senza equipaggio“, per lo più non protetta da adeguate ed idonee coperture economiche, denuncia la UIL.

“Un’azienda sana può affrontare qualsiasi sfida. Al contrario è destinata ad arrendersi e gettare la spugna. Qualcuno ha sfruttato e sta sfruttando l’emergenza Coronavirus. Emerge emerge chiara la volontà di non voler sbloccare la situazione di stallo di Ama e fare cassa sulla pelle dei lavoratori”.

E’ ora che il Campidoglio prenda di petto la situazione perché se quanto denuncia il sindacato è vero, sarà tutta la città di Roma a subire ancora una volta la tragedia della Grande Monnezza.

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Commenti

  • Federica scrive:

    MI DISPIACE PER VOI MA LA SINDACA RAGGI HA PIENAMENTE RAGIONE I LAVORATORI AMA SONO FANNULLONI PRIMA DI CRITICARE LA SINDACA LAVATEVI LA BOCCA CON L’ACIDO . SAPETE IO CITTADINA DELLA ZONA EUR TORRINO QUANTE VOLTE HO COMUNICATO ALLA DIREZIONE IL MAL COMPORTAMRNTO DEI COSIDETTI OPERATORI ECOLOGICI , CHE QUANDO PASSANO A RACCOGLIERE LA SPAZZATURA CIO CHE GLI CADE PER TERRA ANZICHÉ RACCOGLIERLA LA PRENDONO A CALCI MANDANDOLA AL CENTRO DELLA STRADA IO PERSONALMENTE GLI HO RIPRESI DIVERSE VOLTE SONO STATE ANCHE MANDATA A FANCULO QUINDI NON DOVETE CRITICARE LA RAGGI MA CI VORREBBE VERAMENTE UNA PERSONA DIRIGENZIALE PIU SEVERA AL COMUNE E MANDARE A CASA CHI NON HA VOGLIA DI LAVORARE E
    NON CERCARE DI FARE LA PRESENZA SOLTANTO PER PRENDERSI LO STIPENDIO A FINE MESE. UN GRUPPO DI CITTADINI ERU TORRINO

    • Francesco Storace scrive:

      Comunque esiste il diritto di critica, come quello delle opinioni come la sua