Monnezza, Frosinone si ribella. Non siamo la pattumiera di Roma (video)
Tanto tuonò che piovve. Perché dopo le grandi manovre per ingrandire l’invaso a disposizione della MAD a Roccasecca dei Volsci e le polemiche sulla nuova futura discarica di Monte Carnevale a Roma ora tocca direttamente a Frosinone chiedere l’alt. Ai massicci conferimenti di rifiuti urbani che ogni giorno arrivano con i camion dell’AMA proprio dalla capitale. Una situazione insostenibile per il sindaco del capoluogo ciociaro Nicola Ottaviani. Che in un video messaggio registrato alla trasmissione Extra Tv difende il suo territorio e la città che amministra. Da questo diluvio di immondizia che appare ormai inarrestabile. Non possiamo diventare la pattumiera di Roma, incalza Ottaviani. E ormai la SAF (Società per l’ambiente di Frosinone ndr) fattura circa il 40 per cento direttamente con i rifiuti provenienti dalla capitale. Capisco il profitto, prosegue il sindaco. Ma qui si tratta di tutelare il nostro ambito territoriale. Anche perchè non mi risulta che i guadagni della SAF derivanti dalla gestione dei rifiuti di Roma vengano investiti in bonifiche ambientali. O che portino ricchezza e lavoro al territorio. Sono utili in più per la SAF, ma come sindaco devo guardare anche ad altre priorità. A cominciare proprio dalla salute dei miei cittadini.
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Solo quattro comuni su 91 hanno votato contro i rifiuti da fuori Ciociaria. Il sindaco Ottaviani, ognuno si prenda le proprie responsabilità
Io sono contro il conferimento dei rifiuti urbani di Roma a Frosinone. Pur sapendo che rappresentano per la SAF un affare d’oro. Perché ritengo che ogni Ambito territoriale debba gestire la propria immondizia. Senza caricarsi di quella degli altri. Purtroppo su 91 comuni appena in quattro abbiamo tenuto questa posizione. Votando contro il bilancio della SAF. È un peccato, perché si mischia la politica con gli interessi legittimi del territorio e della gente. Questo il pensiero del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Che in una recente video intervista ha attaccato la linea per la gestione dei rifiuti della Regione Lazio. La parte più politica della dirigenza della SAF ci dice che tutta questa immondizia da Roma crea profitto, ha dichiarato Ottaviani. Ma gli utili rimangono in quell’azienda, per il territorio sono solo costi in più. Oltre ad ulteriore inquinamento e al cattivo odore. Ricordo che parliamo di una realtà pubblica, che si finanzia con i soldi dei cittadini contribuenti. E comunque il profitto non può essere tutto. Altrimenti ogni attività che porta soldi sarebbe in astratto giustificabile. Chiari i riferimenti del sindaco al vertice di SAF, dove dal 2017 siede Lucio Migliorelli. Già capo segreteria all’assessorato all’ambiente in Regione Lazio e capogruppo PD alla provincia di Frosinone. Come dire, se in queste scelte la politica non c’entra nulla raccontatelo a qualcun altro.
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Dall’immondizia a Frosinone a Malagrotta due. Quel filo rosso dei rifiuti nel Lazio
Sembra esserci una sorta di filo rosso che segna il percorso e le rotte della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel Lazio. Il sindaco di Frosinone Ottaviani mette in guardia la politica regionale con un attesa di posizione forte. Noi non siamo la pattumiera di Roma. Ma intanto la società per l’ambiente del capoluogo ciociaro accoglie decine di migliaia di tonnellate di rifiuti urbani che arrivano dalla capitale. E la MAD di Valter Lozza poco più in là a Roccasecca dei Volsci tenta di ingrandirsi. Con la sempre solerte attività amministrativa della direzione ambiente della Regione Lazio. Verosimilmente, per gli stessi obiettivi. Gestire la monnezza di Roma. Che dovrebbe avere di nuovo una sua discarica dopo Malagrotta. Nonostante i grandi proclami sulla chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti. Peccato che il nuovo sito sorgerebbe sempre a Valle Galeria. Località Monte Carnevale. Stessa proprietà della MAD, stesso fil rouge sulla gestione dei rifiuti. E anche in questo caso, ambito territoriale allargato a tutta la provincia. Proprio la stessa cosa che ha fatto infuriare il sindaco di Frosinone. E dimettere il presidente grillino della commissione regionale casa, urbanistica e rifiuti Marco Cacciatore. Il tutto si realizzerebbe senza nemmeno una valutazione integrata ambientale. Perché per la Regione basterebbe una semplice determinazione dirigenziale. Per allargare l’ambito e cambiare i codici dei rifiuti da conferire. Su questa roba, il presidente Zingaretti e l’assessore Valeriani qualcosa dovranno pur dire. Perché il silenzio assordante di queste settimane non aiuta nessuno. E sul l’immondizia il centro sinistra rischia davvero di andare in testacoda.