Monnezza, il ritorno del ‘Grande Vecchio’. Raggi e Zingaretti si aggrappano a Cerroni

Lo hanno chiamato in tanti modi, il re della monnezza di Roma e del Lazio. Fino a scomodare termini impegnativi, come ad esempio ‘El Supremo’. Certamente Manlio Cerroni ha gestito negli ultimi quarant’anni quasi tutto ciò che si muoveva e si muove nel settore della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Tutto iniziò con Malagrotta, la discarica temporanea di Valle Galeria. Che doveva essere utilizzata dal comune di Roma giusto qualche anno, per risolvere l’emergenza. E che è diventata più che una cava, l’ottavo Colle della città. Una montagna di immondizia. Fino alla sua chiusura definitiva, dopo oltre trent’anni. E le accuse giudiziarie pesantissime contro Cerroni. Per traffico illecito di rifiuti. Tutto finito nel 2019 però, quando il boss delle discariche è stato completamente assolto. E guarda caso, si è iniziato a parlare di Monte Carnevale come possibile nuovo sito. Dove scaricare i rifiuti dei Romani. Sempre in valle Galeria, sempre la stessa filiera di potere e di comando. Tanto che la nuova discarica se mai si realizzerà proprio qui, ha già peso il nome di Malagrotta due. Intanto all’Ama succede di tutto. Prima brucia l’impianto di trattamento meccanico biologico del Salario. Con la Raggi che candidamente dichiaro’, bonificheremo tutto e qui ci sorgerà un bel parco. E poi la Magistratura sequestra una parte di Rocca Cencia. E a questo punto, la politica è costretta a chiedere aiuto. Sempre e comunque al vecchio Avvocato.

L’impianto di Cerroni a Guidonia è nuovo e pronto all’uso. E con Ama in ginocchio, la scelta di rivolgersi ancora all’Avvocato sembra già presa

L’ultima tegola per l’Ama è stata il recentissimo sequestro di una parte dell’impianto di Rocca Cencia. Proprio quella che tratta i rifiuti urbani. Che per la loro stessa natura hanno bisogno di una complessa procedura di stabilizzazione. Che secondo l’accusa sarebbe stata svolta senza rispettare tutte le procedure di legge. L’azienda dei rifiuti del Campidoglio ha subito dichiarato che sta provvedendo, e che a brevissimo tutto tornerà a posto. Ma intanto i cassonetti in città sono ritornati stracolmi. Così la Raggi e Zingaretti si sono dovuti guardare in giro. Ovviamente sul fronte del privato, visto che per ora il pubblico è fuori gioco. Nonostante le bollette salatissime che pagano tutti i Romani. Ed è spuntato l’impianto di Guidonia. Nuovo di zecca e mai utilizzato. Perché il suo proprietario era stato accusato di aver violato i vincoli ambientali per la realizzazione di quella. struttura. Ma ecco il colpo di scena. A metà giugno del 2020 il Tribunale di Tivoli assolve l’imputato, perché il fatto non sussiste e non costituisce reato. Il nome del titolare dell’impianto? Ovvio, l’Avvocato Manlio Cerroni.

Roma sempre più sporca. Scaricabarile tra Ama, sindacati e Raggi

Da Malagrotta due all’impianto di Guidonia, il puzzle dell’immondizia nel Lazio prende forma. Più che vento del cambiamento, sarà ‘puzza’ di ritorno

Cosi sta prendendo forma il nuovo assetto per la raccolta e il trattamento dei rifiuti a Roma e nel Lazio. Con una trama che definire presa direttamente dal romanzo Il Gattopardo è perfino poco. Cambiare tutto perché nulla cambi diceva Tomasi di Lampedusa. E infatti da Malagrotta si passerebbe a Malagrotta due, a meno di un chilometro di distanza. Con le stesse filiere di comando. Anche se stavolta la faccia ce la metterebbe materialmente Valter Lozza, titolare della Mad di Frosinone. E per il trattamento dei rifiuti urbani, bisognerà di nuovo dire grazie all’Avvocato Cerroni. Che potrà sostenere di aver salvato Roma una seconda volta, e magari concorrere per il nobel. Certo, i tempi delle dichiarazioni sulla chiusura del ciclo dei rifiuti e sullo scarto zero sembrano davvero lontanissimi per i 5 Stelle. Ma si sa, il potere cambia le persone. E i programmi sono fatti per essere riscritti e aggiornati. Perché ancorati alle vecchie idee restano come sempre solo gli stupidì. O i sognatori.

https://www.huffingtonpost.it/entry/manlio-cerroni-il-supremo-di-nuovo-assolto-e-roma-ha-ancora-bisogno-di-lui_it_5ee8cdfac5b60a4ef3980e74