Monti scoppia di immondizia. E il porta a porta non decolla

Il rione Monti sta letteralmente scoppiando di immondizia. Sono tante le cause di questa debacle, a cominciare dalla recente chiusura della discarica di Albano. Che al momento, risulta sotto sequestro da parte della Magistratura. Determinando così, una situazione drammatica per lo smaltimento dell’immondizia in tutta Roma. Ma a Monti, la vicenda è più complessa. Infatti per questo rione, l’amministrazione ha scelto un sistema misto di raccolta. Privilegiando il porta a porta, con l’obbligo per i residenti di conferire agli orari previsti e negli appositi Sacchetti i rifiuti direttamente negli androni o in adiacenza dei portoni. Un sistema che non ha mai funzionato benissimo, tanto che si è deciso di affiancarlo con una serie di bidoncini. Soprattutto per le utenze commerciali, che si trovano in grande difficoltà. Oltre a questo, fino al 27 marzo si poteva contare su altri 56 cassonetti. Disposti su via Cavour. Che facevano molto comodo. Ma da fine marzo, l’amministrazione gualtieri e il Municipio I hanno deciso di togliere tutto. Potenziando le isole ecologiche, che sono passate da sei a nove. Ma evidentemente, qualcosa non ha funzionato. E il presidente del comitato di quartiere Nicola Barone è andato all’attacco.

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Per il comitato di quartiere l’immondizia per strada è frutto di una programmazione sbagliata

I secchioni infatti venivano utilizzati sì da commercianti e ristoratori, ma per sopperire a lacune nei passaggi degli operatori Ama. Lacune che non sono state ancora colmate. Con il risultato che ora i rifiuti delle utenze non domestiche finiscono per accumularsi direttamente in strada. Senza contare che gli stessi cassonetti venivano utilizzati anche da una parte di utenza privata quando le suddette isole ecologiche si riempivano troppo. “Ora che non ci sono più il sistema è crollato – spiega il presidente del comitato di quartiere Nicola Barone. I ristoratori e i negozianti espongono i sacchetti fuori continuamente e i bidoncini vengono utilizzati da chiunque”. Il risultato sono cumuli di immondizia in ogni via. Non sembrano bastare in tutto questo le isole ecologiche aggiuntive. “Si tratta di pochi bidoncini, tra l’altro non presidiati, dove la gente butta di tutto, in barba alla differenziata” conclude Barone.

Il Municipio si difende ed esclude ogni ripensamento

“Quando parte qualcosa di nuovo è normale che si possano incontrare delle difficoltà iniziali – ha commentato l’assessore all’Ambiente del I municipio Stefano Marin-. Abbiamo messo più bidoncini e stiamo capendo se ci sia bisogno o meno di un’altra isola ecologica”. Marin non accenna comunque a passi indietro sul modello scelto, anzi. “Il mio primo obiettivo appena mi sono insediato è stato quello di aumentare sia la differenziata che il decoro urbano del rione. Le piazzole per la raccolta a nostro avviso sono la soluzione migliore in questo senso. E presto saranno presidiate. Abbiamo anche recuperato posti auto”.

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